Scordiamoci questa estate i paradisi esteri come le Maldive, i Caraibi, le traversate degli Stati Uniti o del Sudamerica. Saranno vacanze italiane per tutti, anche perché le nostre frontiere, a differenza di altri paesi europei, sono tutt’oggi chiuse ed è ovviamente sconsigliato andare in paesi dove la pandemia è ancora in atto. In ogni caso aerei, traghetti e treni dovranno garantire l’igienizzazione degli ambienti e anche le distanze di sicurezza tra passeggeri. Trenitalia ha già emesso regole precise. E l’Italia, con i suoi quasi 8mila chilometri di costa, è naturalmente un paradiso delle vacanze al mare. Anche qui sono previste già regole precise: stabilimenti balneari con posti da dieci metri quadri, ombrelloni “decimati”, spiagge libere affidate alle decisioni dei Comuni con possibili ingressi e uscite separati. Dal punto di vista sanitario che cosa dobbiamo aspettarci? Lo abbiamo chiesto a Roberto Cauda, professore ordinario di Malattie infettive presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore: “Sarà un’estate molto diversa dal solito. Normalmente è un momento di aggregazione, soprattutto per i giovani, e di libertà. Purtroppo, sempre che sarà possibile andare in vacanza, bisognerà rispettare regole precise che già conosciamo”.



Proviamo a immaginare come saranno le prossime vacanze. La sabbia è una superficie sulla quale il virus può resistere a lungo?

No, non è un elemento su cui il virus si deposita per varie ragioni. Principalmente per il suo tipo di composizione, non è infatti il ferro o il legno, dove il virus tende più facilmente a rimanere. La sabbia non è pericolosa.



E’ possibile la trasmissione del virus attraverso l’acqua del mare, mentre si fa il bagno?

Neppure l’acqua del mare è un veicolo di trasmissione del virus, anche se non ci sono ancora studi ad hoc. La dispersione dell’acqua e la modalità con cui il virus si trasmette – per via aerea con le goccioline o per via indiretta quando tocchiamo una superficie infetta e poi ci portiamo le mani alla faccia – lo rendono scarsamente possibile. Certo, sarà necessario mantenere anche in acqua la distanze di sicurezza, perché se si starnutisce da vicino in faccia a una persona, allora sì che diventa pericoloso.



Sarà possibile andare in barca o sarà vietato per la distanza di sicurezza?

E’ già possibile andare in barca a vela, senza ovviamente trasportare una dozzina di persone, tutt’al più i membri della propria famiglia. Immagino, poi, che le crociere sulle grandi navi di linea saranno vietate.

Stare al sole protegge dal coronavirus?

No, le radiazioni del sole non hanno nessun effetto, né positivo né negativo, sono neutre. Altro discorso invece per il caldo che il sole sprigiona: un aumento della temperatura può portare un aiuto, potrebbe avvenire quel che di solito succede con gli altri coronavirus, benché il Covid-19 sia un po’ diverso, che si possa cioè ipotizzare una riduzione della vitalità delle goccioline emesse con la tosse o con lo starnuto. Il caldo, che favorisce l’evaporazione, può essere un elemento mitigante.

Dopo il bagno in mare sarà meglio evitare le docce presenti negli stabilimenti balneari?

Questo dipende dalle sanificazioni che o responsabilo delle strutture balneari devono garantire tutti i giorni. L’acqua, come abbiamo detto, non è un problema, ma la superficie su cui posiamo i piedi sì.

Sarà possibile fare sport sulla sabbia?

Sempre per i problemi legati al distanziamento, sarebbe meglio di no.

Usare sdraio e lettini degli stabilimenti è rischioso?

I responsabili degli stabilimenti balneari sono già stati avvertiti: ogni volta che un lettino o una sdraio vengono affittati a un nuovo cliente, vanno preliminarmente igienizzati.

L’utilizzo delle cabine sarà consentito?

Solo per chi le noleggia per l’intera giornata o per l’intera stagione. A ogni cambio cliente si rende necessaria una nuova, immediata igienizzazione.

Bisogna evitare i bagni pubblici?

Come sopra. No, se c’è chi garantisce l’igienizzazione dopo ogni singolo uso, ma sarà difficile che sia a disposizione un addetto che possa provvedervi ogni cinque minuti.

In piscina il cloro protegge dal coronavirus?

Non produce particolari effetti. La piscina è come il mare, però ovviamente date le dimensioni  ridotte, sarà possibile far nuotare solo un certo numero di persone alla volta, sempre per far rispettare le norme sul distanziamento. Dipenderà, dunque, da quante persone vanno in piscina e dalla frequenza con cui gli ambienti verranno sanificati.

In conclusione, che estate prevede?

Non mi aspetto sconvolgimenti tali per cui si possa assistere a un radicale cambio in positivo. Siamo solo a dieci giorni dopo l’uscita dal lockdown e, come tutti, guardo i numeri nella speranza che si riducano e non tornino a crescere.  Detto questo, un po’ di sana paura del virus bisognerebbe averla, in modo da farci rispettare regole e misure di sicurezza: mascherine, guanti, lavaggio frequente delle mani, distanziamento.

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