Continua, potremmo dire inesorabilmente, la digitalizzazione delle Pubbliche amministrazioni e la gestione “digitale” dei servizi a cittadini e imprese. Dal primo settembre, ad esempio, le aziende, sia pubbliche che private, così come i vari intermediari abilitati (patronati, consulenti, etc.) potranno accedere ai servizi telematici dell’INPS solo mediante lo SPID di livello non inferiore a 2, CIE 3.0 e il CNS. Vista la novità imminente può essere utile ricordare la differenza tra i vari strumenti.



Il Sistema Pubblico di Identità Digitale, lo SPID, è una chiave di accesso semplice, veloce e sicura ai servizi digitali delle amministrazioni locali e centrali. Attraverso un’unica credenziale (username e password) che rappresenta l’identità digitale e personale, ogni cittadino, così riconosciuto dalla Pubblica amministrazione, può utilizzare in maniera personalizzata e sicura i servizi digitali.



La Carta di Identità Elettronica (la CIE) è il documento d’identità dei cittadini italiani che, grazie a complessi elementi di sicurezza e anticontraffazione, permette l’accertamento dell’identità del possessore e l’accesso ai servizi online delle Pubbliche amministrazioni sia in Italia che nei Paesi dell’Unione Europea.

Con questo strumento i cittadini possono, quindi, accedere ai servizi online con le credenziali CIE in maniera semplice e veloce. In funzione poi del tipo di servizio richiesto dal cittadino, l’autenticazione può avvenire attraverso tre diversi livelli di autenticazione a sicurezza crescente.



La CNS, infine, consente, come la CIE, di fruire di vari servizi, sia erogati a livello nazionale, quali, appunto, quelli offerti dall’INPS, sia regionali, come la consultazione del fascicolo sanitario elettronico, ottenere esenzioni da reddito, sgravi per spese sanitarie, ricette del SSN.

Entro il 2 settembre poi dovrà essere predisposto il decreto attuativo, previsto dal “DL Coesione”, che prevede l’iscrizione d’ufficio, ovvero automatica e obbligatoria, alla piattaforma SIIsl per i beneficiari di Naspi e Dis-Coll.

Il SIISL è, è opportuno ricordarlo, la piattaforma digitale attraverso la quale è già oggi possibile richiedere l’Assegno di inclusione, sottoscrivere il Patto di attivazione digitale, ricercare lavoro e attività formative e trovare le informazioni sui requisiti di accesso alle diverse misure.

Cercare lavoro ma anche (se non soprattutto) accedere alle misure di sostegno, da settembre sarà, insomma, un’attività sempre più necessariamente digitale e 2.0. Da capire se, insieme alle amministrazioni, anche i cittadini si stiano adeguando, ed aggiornando, rispetto ai nuovi strumenti e se stiano diventando moderni “cittadini digitali”.

Per far si che la transizione digitale in corso non aumenti ulteriormente le (già presenti) disuguaglianze, servirà, quindi, un’azione costante di affiancamento, soprattutto per le fasce più deboli, gestita, in prima linea, da amministrazioni locali e terzo settore. Non servono poveri 2.0, bastano, ahimè, quelli che già abbiamo.

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