SPID e CIE potrebbero confluire in un’unica app per l’identità digitale nazionale. Mentre l’esecutivo è al lavoro per scongiurare che la scadenza del 23 aprile metta a rischio le credenziali di molti italiani, il Dipartimento per l’Innovazione sta sviluppando una nuova app per le credenziali del Sistema Pubblico di Identità Digitale e di Carta di Identità Elettronica.
Si tratta di un progetto in linea con quanto auspicato dalla Commissione Europea, al lavoro per creare un’identità comune digitale accessibile attraverso un’unica app in cui archiviare le proprie informazioni personali. Inoltre, la app italiana si inserisce nel contesto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), che tra gli obiettivi ha la diffusione dell’identità digitale coinvolgendo il 70% della popolazione entro il 2026. Ma quali novità apporterà questa nuova applicazione? L’intenzione è di combinare i servizi identificativi esistenti in un’unica soluzione in modo da rendere più semplice per gli utenti la gestione dell’identità digitale. Il prossimo passo del governo potrebbe quindi essere avviare una gara per sviluppare nel concreto l’app che unirà SPID e CIE.
App per unire SPID e CIE: i nodi da sciogliere e la scadenza dei contratti con i gestori
Le credenziali SPID e CIE sono ormai indispensabili per l’accesso a numerosi servizi della pubblica amministrazione. La stessa Agenzia per l’Italia Digitale ha infatti spiegato che tutte le amministrazioni pubbliche sono tenute ad integrare nei loro sistemi informatici SPID e CIE come sistemi di identità digitale univoci per l’accesso ai servizi digitali, abbandonando dunque le vecchie credenziali utilizzate negli anni precedenti. Anche l’Unione Europea si sta muovendo in questo senso, e il governo italiano dovrà fare in modo che l’applicazione nazionale non sia di fatto una “copia” di quella europea.
Per quanto riguarda lo SPID, il governo al momento deve affrontare la scadenza fissata il 23 aprile, giorno in cui avranno termine i contratti dello Stato con i gestori dell’identità digitale. Tra le ipotesi al vaglio, l’estensione dei sistemi fino al 30 giugno. SPID è rilasciato dai Gestori di Identità digitale, cioè soggetti privati accreditati dall’Agenzia per l’Italia Digitale. Questi gestori, nel rispetto delle regole emesse dall’Agenzia, forniscono le identità digitali e gestiscono l’autenticazione degli utenti. Invece la Carta di Identità Elettronica viene emessa dal ministero dell’Interno ed è prodotta dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Ha un costo di 16,79 euro e per essere utilizzata occorrono l’apposito codice pin, il puk e un lettore specifico.