D’ora in poi (ma non ancora, perché prima manca il parere definitivo della Commissione europea che potrebbe richiedere ancora qualche mese) per accedere ai siti porno, alle agenzie di gioco d’azzardo ed – addirittura – ai social media sarà necessario utilizzare lo SPID: la proposta anticipata da Repubblica è stata formulata proprio in queste ore dall’Agcom che ha pubblicato le ultimissime linee guida per la tutela dei minori sul web che mirano ad una vera e propria stretta sui contenuti che potrebbero rivelarsi dannosi per un pubblico ‘inesperto’ introducendo un doppio sistema di verifica dell’identità che potrebbe passare proprio attraverso lo SPID.



Prima di entrare nel merito è bene precisare che l’ipotesi dello SPID non è stata direttamente avanzata dall’Agcom – che si sarebbe limitata a citare un non meglio precisato sistema “d’identificazione digitale” -, ma pare (assieme alla Carta d’identità digitale) essere l’alternativa più quotata perché un pilastro della verifica è il cosiddetto ‘doppio anonimato‘: l’identificazione – infatti – dovrà garantire la massima privacy per l’utente con le piattaforme che in nessun caso potranno accedere – e tanto meno conservare – alle credenziali dell’utente.



Se il regolamento entrasse in vigore, la verifica con SPID/CIE prima di accedere ai siti ‘pericolosi’ per i minori sarà effettuata da una piattaforma esterna al portale che si desidera raggiungere: l’utente tramite la piattaforma terza potrà collegarsi al suo gestore di identità elettronica digitale e – una volta confermata la maggiore età – il sito iniziale riceverà solamente un via libera senza alcuna informazione collegata all’identità dell’utente.

SPID per accedere a siti porno e social: la proposta Agcom in attesa dell’ok della Commissione Europea

Insomma, presto ai minori (grazie allo SPID) sarà interdetto l’accesso a social, siti porno, ricevitorie online e – più in generale – a tutte le piattaforme che potrebbero veicolare contenuti dannosi, pericolosi e che incitano ad odio, violenze e discriminazioni, mentre per i maggiorenni – superata la rapidissima verifica – non cambierà assolutamente nulla nell’usufruire dei contenuti; ma è importante ripetere e ribadire che prima dell’introduzione del sistema di verifica sarà necessario anche il via libera della Commissione Europea che si esprimerà nelle prossime settimane.



Interpellata da Repubblica, la commissaria Agcom Laura Aria ha spiegato che la modifica è fine a recepire “una legge nazionale, inizialmente focalizzata sui soli siti porno” – riferendosi al decreto Caivano – che è stata estesa a tutte le piattaforme pericolose, mettendo precisamente in chiaro che sarà accettata, oltre a SPID e CIE, qualsiasi modalità di verifica che “garantisca sicurezza, efficacia e rispetto della privacy” purché si riesca a raggiungere il risultato desiderato.