Molto scalpore ha suscitato la notizia della perquisizione da parte delle autorità ucraine del noto monastero ortodosso delle Grotte di Kiev, la Lavra, come si dice in lingua locale, del quartiere Pechersk. Secondo quanto trapelato, gli agenti dell’intelligence si sarebbero mossi su precise segnalazioni di attività di spionaggio russo, non è chiaro se da parte dei sacerdoti ortodossi o di uomini infiltrati da Mosca.



Come ci ha detto in questa intervista padre Roman Labaparroco della chiesa della Vergine Maria del Perpetuo Soccorso a Brovary, poco distante da Kiev, un paio di anni fa “Igor Vsevolodovich Girkin, ex ministro della Difesa dell’autoproclamata Repubblica popolare del Donetsk, era stato avvistato nel monastero oggi perquisito, vi si era recato con la motivazione ufficiale di un pellegrinaggio alle reliquie dei Re Magi, ma in realtà si era fermato per studiare la situazione e le misure di sicurezza di Kiev”.



Personaggio dal passato sanguinario, combattente nelle guerre di Cecenia, di Transnistria, attivo nei massacri in Bosnia e a capo di una delle divisioni militari filo-russe del Donbass nella guerra del 2014, su Girkin pende una taglia di 100mila dollari messa dal governo ucraino. “Oggi si trova in Russia, ma le nostre autorità sospettano la presenza di altre spie come lui nei monasteri ortodossi” ci ha detto ancora padre Laba. La Russia ha parlato subito di azioni militari contro l’ortodossia russa, ma il parroco ci tiene a dire che “non è in atto nessuna persecuzione contro i fedeli della Chiesa ortodossa, anzi molti di loro sono dichiaratamente pro Ucraina in questa guerra”.



Che cosa pensa di queste perquisizioni nella Lavra di Pechersk? Sono giustificate? È una offesa nei confronti dei fedeli ortodossi?

Chiariamo subito che non è in atto alcuna persecuzione nei loro confronti. Per molti anni i monasteri ortodossi sono stati centri di propaganda russa. È nota la presenza alcuni anni fa nel monastero perquisito di uno dei più sanguinari filo-russi, Igor Girkin, che qui venne con la scusa di fare un pellegrinaggio. Come lui, ce ne possono essere altri. I nostri servizi di sicurezza, se ricevono delle segnalazioni, sono obbligati a compiere queste perquisizioni.

Ma le risultano casi concreti di spionaggio o di collaborazionismo con Mosca?

Sì, in alcuni monasteri sono stati trovati materiali di propaganda, libri contenenti la cosiddetta ideologia “Russky Mir” (Mondo russo, ndr), che incoraggia i popoli slavi di tutto il mondo a unirsi contro l’Occidente e la Chiesa cattolica.

Quelli di personaggi come Aleksander Dugin?

Sì. Se vi ricordate, già nel 2007 Putin con un famoso discorso respinse ogni possibilità di integrazione tra Russia e Occidente. Ricordiamo anche che nel 2020 è stata inaugurata la Cattedrale delle forze armate russe, con Putin e il patriarca Kirill presenti, una chiesa dedicata al culto della guerra.

Ma secondo lei, in base alla sua esperienza personale, i sacerdoti ortodossi collaborano di loro iniziativa o sono obbligati dal patriarcato di Mosca e dal Cremlino?

Non bisogna generalizzare, ogni situazione è diversa. Ci sono casi di sacerdoti collaborazionisti, ma personalmente ne conosco molti, anche vescovi, che sono assolutamente patriottici, aiutano e sostengono il popolo ucraino da quando è cominciata la guerra.

Quindi è più facile che si tratti di infiltrazioni e non di libera scelta della Chiesa ortodossa ucraina?

Sì, purtroppo questa Chiesa è divisa al suo interno, molto sacerdoti vivono una situazione di prigionia nel loro desiderio di essere fedeli al proprio patriarcato di Mosca, ma anche di essere fedeli al proprio Paese, l’Ucraina. Vivono un duro conflitto interiore.

E tra la popolazione, tra ortodossi e cattolici, come sono i rapporti?

Molto buoni, i fedeli ortodossi sono patriottici e pro Ucraina.

Come è la situazione nella sua parrocchia? I russi hanno ripreso a colpire Kiev e dintorni?

Al momento, grazie a Dio, la situazione è buona, perché sono tre giorni che non suonano gli allarmi anti-aerei.

L’energia manca? Avete la luce?

I russi hanno colpito le infrastrutture energetiche, abbiamo la luce a turni di quattro ore: quattro ore sì e quattro ore no.

E il riscaldamento? Adesso in Ucraina deve fare già molto freddo…

Sì, il riscaldamento è quasi normale, fortunatamente non manca.

Si parla molto in questo momento di possibili trattative e anche gli Stati Uniti spingono Zelensky a trattare. Pensa sia possibile?

Non credo, non ancora. I russi si sono fermati solamente per riorganizzare una nuova offensiva, ne siamo certi, e sarà così. Non vogliono davvero trattare.

(Paolo Vites)

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