Steven Spielberg ha ammesso di essersi pentito di avere attuato delle operazioni di censura nei suoi film e, in particolare, in ET. Il riferimento, in particolare, è alla cancellazione della presenza dei fucili nella pellicola in occasione dell’uscita di una versione rimasterizzata per il ventennale. “ET è un prodotto della sua epoca. Nessun film dovrebbe essere rivisto in base agli obiettivi che ora ci stiamo volontariamente ponendo o che siamo costretti a rispettare”, ha affermato come riportato dal The Times.
Già nel 2011 il regista aveva fatto dietrofront, adesso una nuova conferma in un periodo in cui la cancel culture e il politically corrected sono sempre più diffusi. “È stato uno sbaglio, non avrei dovuto farlo. In ET mi preoccupava il fatto che gli agenti federali si avvicinassero ai bambini con armi da fuoco in mano, così ho pensato di sostituirle con dei walkie talkie. Gli anni sono passati e ho cambiato idea. Non avrei mai dovuto rimestare nelle mie opere passate e sconsiglio a chiunque di farlo”, ha ribadito.
Spielberg: “Non avrei dovuto censurare ET”. Il parere del regista
Steven Spielberg, dopo l’errore commesso in occasione della pellicola rimasterizzata di ET, ha compreso che il valore di un prodotto cinematografico va oltre quello comune. “Tutti i nostri film sono lo specchio di come eravamo quando li abbiamo girati, di com’era il mondo e del modo in cui ha reagito alle storie che abbiamo raccontato. Quindi rimpiango davvero di aver fatto uscire quella versione”, ha ammesso.
Il parere del regista non è limitato esclusivamente alle sue opere né tanto meno al cinema soltanto. In questi anni si discute infatti spesso di revisionare libri, serie tv, canzoni e tanto altro. “Nessuno dovrebbe permettersi di togliere la cioccolata a Willy Wonka! Nessuno mai! Per me è sacrosanto, è la nostra storia, la nostra eredità culturale. Non credo in questo tipo di censura”, ha concluso.