Spike Lee ha recentemente scoperto di essere il cugino di Maceo A. Walker, soldato americano morto in Toscana durante la Seconda Guerra Mondiale. Il ventenne, come riportato dal Corriere della Sera, era uno degli afro-americani della 92esima Divisione, la cosiddetta “Nera”. Erano stati mandati allo sbaraglio dopo pochi giorni di addestramento e “hanno combattuto contemporaneamente due guerre: quella sul campo di battaglia e quella della segregazione razziale all’interno del loro stesso esercito”, come spiegato dalla ricercatrice Sarah A. Barksdale.



Il giovane cadde durante la battaglia del Canale Cinquale sotto i colpi dell’artiglieria tedesca. I suoi resti si trovano in una fossa nel Cimitero Americano di Firenze, in cui ci sono 4.400 salme. Per anni, a lui e agli altri 700 della “Divisione Nera”, si è provato a dare un nome. Di questi 53 mancano ancora all’appello. Nell’ultimo anno ne sono stati identificati soltanto 3, tra cui c’è proprio Maceo A. Walker. Oltreoceano, però, molti parenti non sapevano neanche della sua esistenza.



Spike Lee cugino di Maceo Walker, morto in guerra in Toscana: la testimonianza del regista

Maceo A. Walker, ventenne afroamericano morto in Toscana durante la Seconda Guerra Mondiale, era il cugino di Spike Lee, ma quest’ultimo fino a qualche mese fa non aveva idea della sua esistenza. Un paradosso, dato che il regista ha anche diretto un film sul tema nel medesimo scenario, “Miracolo a Sant’Anna”. È anche per questo che non credeva ai suoi occhi quando è arrivata la lettera dell’Esercito dall’Italia.

“Pensavo fosse uno scherzo. In famiglia non ne avevamo mai parlato. La sorella di mio nonno era la mamma di Maceo. E lui era tra i Buffalo Soldiers che hanno combattuto in Italia, come i protagonisti del mio film del 2008”, questa come riportato dal Corriere della Sera è stata la reazione del regista di fronte alla scoperta. “È come se mio cugino Maceo fosse venuto a chiamarmi per dirmi: “Spike, io sono esistito, e sono morto combattendo per gli Stati Uniti d’America, avevo vent’anni, e sono morto in italia, combattendo per la democrazia””.