Spike Lee ospite della nuova puntata di EPCC LIVE, il programma condotto da Alessandro Cattelan e trasmesso martedì 9 giugno alle 21.15 su Sky Uno. Il regista e produttore cinematografico sarà la Guest star della puntata e rilascerà la sola intervista televisiva per l’uscita del film “Da 5 Blood” in arrivo dal 12 giugno sulla piattaforma online di Netflix. Un’occasione speciale per il regista che sicuramente parlerà anche delle proteste in America e nel resto del mondo seguite alla morte di George Floyd. “La Storia si ripete ma resto ottimista perché ora i giovani bianchi sono con noi in piazza” – ha detto il regista durante un’intervista rilasciata a Repubblica precisando – i neri continuano a venire uccisi dalla polizia e i loro assassini continuano a venire assolti. Andiamo avanti giorno per giorno, con la consapevolezza che la Storia si ripete sempre”. Non solo, il regista ha anche puntato il dito contro il Governo di Donald Trump dicendo a chiare lettere: “Bisogna andare a votare. Trump se ne deve andare, perché se otterrà un secondo mandato saranno in pericolo non solo gli Stati Uniti d’America, ma il mondo intero”.
Spike Lee, il nuovo film “Da 5 Blood” su Netflix
Parole chiare e pesantissime quelle pronunciate da Spike Lee, il regista statunitense ospite di EPCC LIVE di Alessandro Cattelan. Sono giorni duri e difficili per gli Stati Uniti d’America dopo l’omicidio di George Floyd che ha scosso il mondo intero. “Come fa la gente a non capire il perché di queste reazioni? – ha dichiarato il regista alla CNN- Quello che vediamo in questi giorni lo abbiamo visto nelle rivolte degli anni ’60, con l’assassinio di Dr King…la gente reagisce in questo modo perché vuole essere ascoltata. Vediamo ripetere queste cose ancora e ancora e ancora. Il punto è uno questo Paese è costruito sui corpi dei neri uccisi”. Il movimento Black Lives Matter è scoppiato in tutto il mondo, compresa l’Italia, dopo che George Floyd è stato ucciso da un poliziotto americano nonostante lo implorasse di non riuscire a respirare. Quel suo “don’t breathe” è risuonato in tutto il mondo dando vita a proteste che non si vedevano da anni; proteste che stanno facendo tremare la Casa Bianca e la Presidenza di Donald Trump. Il regista parlando alla CNN della morte di George Floyd ha precisato: “i neri continuano a essere ammazzati, spesso dalla polizia, e per aggiungere insulto al danno gli assassini restano liberi. Vanno tutti arrestati, compresi i complici!”. Nonostante tutto però Spike è convinto che qualcosa sta cambiando ancora: “quello che mi rende ottimista è vedere la nuova generazione di nostri fratelli e sorelle bianchi unirsi a noi in strada come ai tempi del movimento dei diritti civili negli Anni ’60 quand’ero ragazzino. Vediamo un numero senza precedenti di bianchi americani che dicono ‘Fuck this shit!’, ‘Bisogna cambiare’ e ‘Black Lives Matter”.