Con tutto quello che succede, la guerra in Ucraina, la variante Omicron, la siccità e il gran caldo, gli ufo, il matrimonio Pascale-Turci e il divorzio Totti-Blasi, ci mancava una news che sta mettendo in subbuglio le redazioni: “Dopo 30 anni di onorata carriera in Rai, Francesco Giorgino starebbe approdando a Mediaset”.
Ohibò, per quanto il vostro vecchio Yoda si sia spesso occupato dei media terrestri, non si era mai accorto dell’importanza di Giorgino, garbato lettore delle notizie del TG1. Gli era noto che fosse un fedelissimo di Berlusconi, e che in diversi segnalavano i saliscendi della sua carriera a seconda delle fortune politiche del Cavaliere. Si racconta che ultimamente era entrato in conflitto con la direttora del TG1 Monica Maggioni, che non contenta dei suoi personali flop alla conduzione di edizioni speciali, si era messa in testa di far ruotare alla rassegna stampa che va in onda all’alba alcuni dei volti noti del tg serale. Non c’è bisogno di essere esperti di marketing editoriale televisivo per domandarsi quale valore aggiunto avrebbero portato alla Rai a quell’ora i volti di un tg serale sempre più spesso battuto dalla concorrenza privata.
Ma tant’è. Mentre al governo sembrano essere arrivati gli ultimi giorni di Pompei, la gestione Fuortes della RAI assomiglia sempre di più ad una indi-gestione a base di diktat di poteri esterni all’azienda di Servizio Pubblico. Così è successo per l’ex-direttore dell’Espresso, che in premio di un disastro editoriale da manuale, si è visto assegnare una rubrica assai ben pagata. Ma è solo un piccolo esempio di dove si trovi una nave senza nocchiero in gran tempesta.
Come accade al governo, ciò che fa notizia sono le liti, le guerre intestine, le ripicche dei protagonisti dell’informazione e della politica a prescindere dell’interesse e dell’utilità che possono avere per teleutenti e cittadini.
Quanto sta avvenendo conferma la verità di un vecchio aforisma: ciò che avviene in RAI anticipa sempre di qualche mese ciò che avviene poi dopo qualche mese al governo.
Bene, allora è il caso di prepararsi: oramai siamo proprio sul fondo, se siamo obbligati a preoccuparci per la carriera del povero Giorgino.