Caro direttore,
a me Benedetto Della Vedova sta simpatico: è un collega bocconiano, lombardo, persona gradevole. Siamo stati colleghi deputati alla Camera, è uno che parla bene e non si arrabbia (quasi) mai. Semmai – se tutti abbiamo qualche difettuccio di coerenza “che non è mai troppa” –  Benedetto lo ha saputo trasformare in arte, quella del cambio di bandiera all’insegna della sopravvenienza politica. Dunque, vediamo.



Parte nel 1994 quando è segretario nazionale del Club Marco Pannella – Riformatori, diventando dirigente dal 1997 al ’99 della Lista Pannella.

Intanto, il 26 ottobre 1997, viene eletto nel “Parlamento del Nord” (elezioni indette dalla Lega Nord: erano i tempi nudi e puri di Umberto Bossi) per la lista “Lista Pannella antiproibizionista e referendaria”. Era un parlamento a metà tra il serio e soprattutto il faceto: meglio farsi eleggere quindi (1999) al Parlamento europeo con la Lista Emma Bonino e restarci fino al 2004.



Rimasto senza seggio, nel 2005 Berlusconi lo nomina al Cnel.

A seguito di scelte giudicate troppo “a sinistra” dei Radicali, Della Vedova resta nel Partito Radicale Transnazionale, ma con Taradash e Calderisi fonda il movimento dei Riformatori liberali che aderiscono alla Casa delle libertà. All’elezione successiva (2006) viene quindi eletto deputato con Forza Italia.

Successivamente aderisce al Popolo delle libertà (Pdl), unificazione politica tra Forza Italia ed Alleanza Nazionale. Nasce in quegli anni una spiccata simpatia con Gianfranco Fini e nel 2009, quando i due big del centrodestra cominciano a litigare, Della Vedova lascia il Pdl e aderisce a Generazione Italia.



Quando Fini abbandona il Cavaliere e cerca di abbattere il governo, Della Vedova lo segue, diventando capogruppo alla Camera di Futuro e Libertà.

Nel 2013 si candida quindi al Senato nella nuova formazione in coalizione “Con Monti per l’Italia”. Dimostra di aver fiuto politico (e un pizzico di fortuna) perché alla Camera Futuro e Libertà si ferma ad un passo dal quorum e resta senza seggi, mentre ci riesce al Senato e Della Vedova entra quindi a Palazzo Madama.

Quando, l’anno dopo, F&L si scioglie ufficialmente Benedetto trasloca nella neonata Scelta civica di cui diventa portavoce politico.

A seguito di una scissione nel gruppo (che in parte aderisce al Pd) Della Vedova passa poi al Gruppo misto.

Intanto il 28 febbraio 2014 era stato nominato sottosegretario agli Esteri con il governo Renzi. Noto difensore dei diritti omosessuali e Lgbt, l’11 febbraio 2017 lancia il nuovo movimento Forza Europa che il 23 novembre 2017 si trasforma in +Europa, attuale sua casa politica fino all’annuncio di questi giorni dell’alleanza organica con il Pd.

Se ho dimenticato qualche pezzo (o trasferimento) il lettore mi scuserà.

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