Alka Seltzer ne ha piene le scatole. Si guarda attorno e vede banche chiudere le filiali, ridurre il personale, far lavorare (gratis) i clienti con l’home banking, non remunerare il denaro presente sui conti correnti. Però le spese per le commissioni restano. Nell’era delle transazioni digitali, dove si muovono in frazioni di secondo miliardi da un posto all’altro del pianeta, chi fa un bonifico si trova ancora i giorni di valuta. Le erogazioni di mutui immobiliari concessi per l’acquisto della prima casa si riducono, mentre i tassi richiesti crescono – dal 4,21% di settembre 2023 al 4,37% di ottobre, mentre erano al 2,75% un anno fa – e se le famiglie non possono garantire con una fideiussione i giovani vedono la loro richiesta rifiutata.
È una politica difficilmente accettabile dal cittadino, se si considera che le banche hanno cavalcato al meglio la crescita dei tassi attuata dalla Banca centrale europea, registrando extraprofitti notevoli. I dati in circolazione dicono che a fine 2023 avranno prodotto oltre 43 miliardi di euro di utili (derivanti sostanzialmente da interessi versati da imprese e famiglie) con una crescita del 70% (si avete letto bene) rispetto ai 25 miliardi incamerati nel 2022. E che la redditività record, peraltro, si accompagna a livelli di liquidità e di patrimonializzazione “ben superiori” a quelli fissati dalla Bce.
Di fronte a queste evidenze, in una fase di rallentamento del ciclo economico, sarebbe importante che gli istituti di credito, così attenti nel comunicare valori e impegno nella sostenibilità ambientale, sociale ed economica, esprimessero più concretamente il loro ruolo di partner fondamentale per attori centrali dello scenario sociale ed economico come le famiglie e le imprese.
P.S.: Da settimane Alka è bombardato da offerte telefoniche strabilianti. Tutti gli operatori luce e gas propongono condizioni strepitose. Poi legge che l’Antitrust ha sanzionato ben sei grandi compagnie che non avrebbero (i ricorsi sono già partiti) rispettato il divieto del Governo di effettuare aumenti unilaterali delle bollette dal 10 agosto 2022 al 30 giugno 2023. Poi le tariffe sono tornate sui valori iniziali, ma non si capisce quanti consumatori siano stati rimborsati. Le sanzioni ammontano complessivamente a 15 milioni di euro. Sono un deterrente importante alla tentazione di comportamenti non corretti? Sui giornali Alka legge che solo una delle aziende sanzionate, da sola, nel 2022 ha registrato ricavi della gestione caratteristica per oltre 130 miliardi di euro. Giudicate voi.
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