Adesso la predica te la fa la signorina de “il meteo”. “L’ondata di calore che ha investito tutta l’Europa ci responsabilizza tutti sulle conseguenze del cambiamento climatico”. Cioè: è colpa vostra se siamo in estate e fa caldo. Anche molto caldo.

A questo ci ha portato il “politically correct” come unica soluzione a tutti gli umani problemi. L’importante è individuare un colpevole. Meglio se sei tu stesso. Quasi il rovesciamento dei principi psicanalitici freudiani. Che ipotizzavano nella sessualità e nella libido il principio ultimo di ogni umano comportamento. E invece no. È arrivata la dittatura “gretiana” del meteo, una versione “de sinistra” del “piove governo ladro”.



Nasce così la “meteorologia ideologica”. Basata sul “senso di colpa”, spontaneo o più spesso indotto, che funge da collante rassicurante per chi è in perenne ricerca di un responsabile dei disagi che tutti si soffre. Spesso in silenzio.

Quindi ci sono 40 gradi in questi giorni non perché è così e basta ma perché, nell’ordine o in ordine sparso, ci sono: troppe emissioni dei riscaldamenti, gli scarichi delle automobili, il buco nell’ozono, l’effetto serra e le vacche degli allevamenti intensivi che scoreggiano troppo.



Un rapporto causa-effetto che non si può mettere in dubbio. Anche se assomiglia tanto alle certezze dei “no vax”.

Leggi anche

LETTURE/ Günther Anders, così tecnica & protocolli hanno ridotto la cultura a "consumo"