Come se non bastassero tutti guai e le malattie che ci perseguitano, l’infodemia ora si allarga dal Covid alle elezioni del Capo dello Stato. Mentre i grandi elettori e i relativi partiti sono in alto mare, tutte le tv sono impegnate in lunghe maratone giornaliere, mentre la stampa abbonda di articolesse e di inutili e inconcludenti retroscena.
I poveri cronisti televisivi (poveri per via delle umiliazioni cui sono costretti) inseguono leader abbottonatissimi brandendo inutilmente una selva di microfoni, telecamere, registratori e macchine fotografiche. Altrettanto inutilmente, inviati infreddoliti stazionano davanti ai palazzi del potere del tutto deserti per dare l’impressione di essere sul luogo in cui si decidono le cose, quando è palese che le pur scarse notizie le apprendono via cellulare.
Quindi è tutta una finzione, come una finzione si sta mostrando una gran parte della comunicazione. A parte qualche rarissimo esempio, nessuno fa ricerca di insight o si informa, tutti pontificano basandosi sulle agenzie, e dalle firme più famose ai giovani praticanti scrivono una somma di generiche banalità che non interessano più nessuno. E infatti di anno in anno i lettori si riducono sempre di più, anche perché che si tratti della pandemia, della politica e dell’economia a un occhio attento pare di leggere sempre la stessa roba, quella che oramai viene chiamata informazione mainstream. Nella quale brillano soprattutto alcuni quotidiani di grande pretesa e piccola tiratura, la cui sopravvivenza deve molto ai contributi per l’editoria della presidenza del Consiglio. Di conseguenza sempre più impegnati nel tirare la volata di Draghi e a diffondere la narrazione sulla pandemia imposta dal Governo. Ahi serva Italia…
Ora per un po’ di giorni, per difendersi dall’overdose di acqua pestata nel mortaio, non resta che non partecipare a questo inutile girotondo, ma leggere un libro, ascoltare musica, fare una passeggiata, mentre per tutto il resto basta fare un giro su IlSussidiario per capire del mondo quello che gli altri non dicono.
Parola di Yoda.
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