La notizia – la sola certificata – è che Fiorello non farà niente in Rai per tutta la stagione 2024/2025. Farà altro o resterà sul divano, come dichiara da tempo, poco importa. La Rai dovrà fare a meno del suo uomo di punta, che, da una fascia oraria inesistente – quella tra le 7 e le 8 del mattino, spostato su un canale di riserva come Rai2 – ha creato un evento che ha alimentato con i suoi contenuti tutti gli altri canali e dato in più di una occasione alla Rai la primogenitura di notizie ed eventi del mondo dello spettacolo e della canzone italiana.



Fiorello in sostanza si è tirato fuori. Non darà una mano alla Rai meloniana nel momento della sua massima difficoltà e alla vigilia delle nuove nomine. Ma non darà neanche il colpo di grazia, come si auguravano molti del fronte dell’opposizione, passando – come hanno fatto quasi tutti i suoi amici, a cominciare da Amadeus – sul Nove. La notizia lanciata ieri da Dagospia di un’imminente firma di contratto tra Fiorello e la Warner Bros è stata prontamente smentita dall’entourage dello showman, ripresa dall’ufficio stampa della Rai e infine negata dalla stesso broadcast americano.



In ogni caso il tentativo dei vertici Rai di dare continuità a VivaRai2, il programma creato dal nulla da Fiorello, sembra sinceramente in grado di sfiorare il ridicolo. A parte la scelta discutibile per la conduzione di due emeriti sconosciuti (Andrea Petrini e Carolina Di Domenico, ma chi sono costoro?), il cambio del nome (Binario 2) e il format annunciato, difficilmente potranno aspirare a sfiorare i risultati  mattutini raggiunti da Fiorello in quasi due anni di attività, con punte di oltre un milione e 300mila spettatori.

Gli unici a tirare un respiro di sollievo, a questo punto, saranno i responsabili del Tg1 che potranno sperare di “riprenderci quello che è nostro”, e cioè ritornare a essere l’offerta esclusiva della Rai nella fascia mattutina.



E il Fiorello nazionale? Rimarrà davvero sul divano in attesa di essere folgorato da una nuova idea? Probabile. Non bisogna sottovalutare lo stress da successo che ormai ha colpito il nostro conduttore, segnato da un trionfo insperato nella sua maturità. Sarà in grado di progettare un nuovo programma in grado di superare se stesso? E cosa farà con il nuovo Sanremo, ora che è tornato alla più tranquilla gestione annunciata da Carlo Conti? Anche chi è abituato a vincere sempre teme la caduta, quella che arriva all’improvviso. Soprattutto nello spettacolo.  Quando le persone si stufano all’improvviso, passando in un attimo da “guarda che che bello c’è Fiorello” a un più sospirato “ma c’è ancora Fiorello…”.

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