Le bollette elettriche schizzano verso l’alto, il prezzo della benzina sale e si comincia a parlare di razionamento dell’energia. In questo quadro in cui tutto cambia, il solo punto fermo è la ferrea volontà del legislatore europeo, e di conseguenza italiano, di convincere gli automobilisti a comprare un’auto elettrica. Sembra una contraddizione, ma tant’è. Se tutti ne guidassimo già una oggi non solo dovremmo scordarci condizionatori e riscaldamento, ma anche le nostre imprese dovrebbero fare i conti con continui blackout. E se le bollette elettriche sono quasi raddoppiate per i consumi domestici, quanto costa, adesso, utilizzare adesso un’auto elettrica?
La risposta, come sempre, è: “dipende”. E dipende da così tanti fattori che è sempre stato difficile individuare i costi con certezza. Il primo elemento da tenere in considerazione è come si ricarica l’auto. A casa o in una colonnina pubblica? Se si ricarica solo a casa, dipende dal tipo di impianto che si è deciso di installare. C’è il solito contatore da 3 kW o si è scelto di alzare la potenza a 4,5 o 6 kW? E poi, comunque, il costo dipende dal fornitore, dall’offerta, dal fatto di essersi rivolti al libero mercato o dall’essere un utente del servizio di maggior tutela.
Per capirci qualcosa abbiamo preso l’ultima offerta delle di NeN, un nuovo fornitore digitale nato dal gruppo storico di Milano A2A che pubblicizza per 1800 kWh annui di energia elettrica erogata una tariffa mensile di 53,7 euro al mese e un totale annuo di 644 euro. In pratica 0,358 euro per kWh. Questa è la spesa minima: si mantiene un contatore da 3 kW, non si installano wall box e si ricarica lentamente sfruttando l’offerta commerciale attiva oggi. La Fiat 500e, una delle auto elettriche che possono essere comprate con gli incentivi, ha, nella sua versione con più autonomia, una batteria da 42 kWh e un pieno di energia costa, considerando l’offerta, 15 euro con i quali potremmo, secondo la casa automobilistica, percorrere 320 chilometri che ci costeranno di energia elettrica 4,7 euro ogni 100 chilometri.
Il confronto tra la Fiat 500e Passion che costa da listino 29.900 euro (che con la rottamazione scende a 24.900 e con i soli incentivi arriva a 26.900) e la Fiat 500 a benzina 69Cv Pop che costa 14.500 euro di listino (12.500 con la rottamazione) sembra impietoso. Quest’ultima consuma 4,8 litri per 100 chilometri e, quindi, con la benzina arrivata a due euro al litro e si spendono 9,6 euro per cento chilometri, oltre il doppio rispetto a quella elettrica. Ma se si considera il maggior costo d’acquisto, a parità di incentivi di rottamazione uguale a 12.400 euro, la spesa per il modello elettrico si ammortizza dopo aver percorso 253 mila chilometri.
Se, invece, non si ha la possibilità di ricaricare a casa propria perché non si possiede un box o una villetta e si debbono usare le centraline stradali, la differenza diventa ancora più evidente. Il prezzo della ricarica nelle colonnine in corrente alternata (le più lente) va dai 0,45 euro al kWh di BeCharge agli 0,79 di Ionity. In corrente continua i prezzi si allineano verso l’alto e il minimo diventa di 0,50 euro al kWh. Dipende da quale colonnina si trova libera. Il prezzo medio è di 0,62 euro per kWh e il pieno della 500e costa, sempre in media, 26 euro. Ovvero 8,1 euro per 100 chilometri. Sempre meno dei 9,6 euro che costa la versione a benzina. Ma in questo caso la maggior spesa per l’acquisto viene ammortizzata percorrendo 826 mila chilometri. Però le batterie della 500 elettrica saranno morte almeno mezzo milione di chilometri prima.
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