Caro direttore,

com’è possibile che lunedì il presidente della Repubblica abbia voluto fare appello istituzionale e personale ai vertici della Conferenza delle Regioni e giovedì un vertice di maggioranza abbia messo in agenda una riforma costituzionale punitiva verso le Regioni?

Com’è possibile che a calpestare con nonchalance quel colloquio fra Sergio Mattarella (co-fondatore del Pd) e Roberto Bonaccini – governatore Pd dell’Emilia Romagna – sia stato il leader del Pd e governatore del Lazio, Nicola Zingaretti?



Com’è possibile che il vertice si sia riunito attorno a un premier come Giuseppe Conte? Mai candidatosi a nulla, mai eletto in Italia neppure nel direttivo di una bocciofila: e una figura così vorrebbe ora metter mano alla Costituzione, mentre sta governando con “pieni poteri” sempre più abusivi? L’orizzonte politico-culturale italiano si è davvero ristretto alla Casa del Grande Fratello, alla redazione neo-leninista del Fatto Quotidiano?



Com’è possibile che in un vertice di maggioranza – giovedì 5 novembre, all’inizio di un nuovo lockdown – si sia parlato di questo e non della Legge di bilancio, del piano per l’utilizzo del Recovery Fund, del possibile ricorso al Mes?

Com’è possibile che il Pd voglia riesumare il cadavere non ancora raffreddato della riforma centralista Renzi-Boschi, sepolto quattro anni fa dagli italiani via referendum? Il Pd è, fra l’altro, il primo ad averne pagato il conto al voto 2018. E la lezione del “crack Renzi” del 2016 (solo l’ultimo di una lunga serie) dimostra che le riforme istituzionali non sono affare di governi e maggioranze, ma del Parlamento, possibilmente in chiave bipartisan. Ed è per richiamare il ruolo delle Camere che Mattarella – sempre lunedì – ha chiamato i due presidenti al Quirinale. Nessun stupore per Luigi Di Maio, che di Mattarella aveva chiesto addirittura l’impeachement. Ma che senso ha per Conte e Zingaretti prendere a ditate negli occhi le prime tre cariche dello Stato?



Com’è possibile – infine – immaginare di rottamare il Titolo V della Carta quando il Veneto ha appena rieletto al 77% Luca Zaia principalmente perché ottenga l’autonomia rafforzata chiesta con un referendum-plebiscito?