Il cuore dello scontro va ricercato tutto in un numero: 25 millimetri. Questa è infatti la misura minima che, secondo le regole europee stabilite nel 2015, devono avere le vongole per potere essere pescate. Una misura però che promette di continuare a non valere per pescatori del Mar Adriatico: circa un mese fa, infatti, la Commissione europea ha proposto in sede ufficiale di prorogare per altri tre anni la concessione che consente loro di commercializzare vongole di taglia più piccola. Nel particolare caso dell’ecosistema italiano, infatti, la taglia minima di riferimento è stata abbassata ad appena 22 millimetri. E questo in ragione del fatto che nel nostro mare le vongole possono riprodursi già a poco più di 11 millimetri e dunque, pescare solo esemplari più grandi di 2 centimetri e mezzo rischia di affossare un intero settore.
L’ipotesi di proroga tuttavia non è piaciuta a Madrid: gli europarlamentari spagnoli hanno infatti alzato la voce, paventando il rischio di concorrenza sleale da parte dell’Italia. La tesi accusatoria sostiene, in buona sostanza, che il nostro Paese potrebbe di fatto vendere più prodotto rispetto agli altri proprio in virtù della concessione europea.
E così coordinatori dei principali gruppi politici europei, rappresentati da deputati di nazionalità spagnola, hanno chiesto di approfondire le evidenze scientifiche alla base dell’atto delegato dal Cspet, il Comitato scientifico, tecnico ed economico per la pesca istituito per aiutare la Commissione europea ad attuare il Piano comune della pesca (PCP) dell’Unione europea. Un atto sul quale sono state espresse “pesanti perplessità”, fino a definirlo “truffa”.
Contro questo attacco i deputati italiani sono intenzionati a fare fronte comune: “Ci sono fior di evidenze scientifiche che dimostrano come la deroga sia un atto di giustizia nei confronti delle imprese italiane – sottolinea l’eurodeputato leghista Rosanna Conte -. La taglia minima fissata dal regolamento Ue per ragioni di salvaguardia della risorsa, infatti, non ha senso nelle acque lagunari del Mar Adriatico: studi ufficiali hanno confermato che i nostri pescatori sono riusciti a garantire uno sfruttamento sostenibile dello stock di vongole e, al contempo, a preservare lo stato di salute dei fondali, ricevendo così il plauso della stessa Commissione. Gli spagnoli avrebbero potuto fare altrettanto, presentando risultati nei loro mari, ma non lo hanno fatto. L’Italia è dunque pronta a fare squadra per difendere le sue imprese e i lavoratori della pesca”.
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