Una donna di Spinea, in provincia di Venezia, è stata uccisa a coltellate dal compagno. «L’ho uccisa», questo quanto confessato via telefono alle forze dell’ordina da parte di Alexandru Ianosi, avvisando di aver massacrato a coltellate la fidanzata mentre il loro figlio, di 4 anni diceva: «La mamma è caduta». La 40enne moldava Lilia Patranjel è stata uccisa nella notte fra giovedì e venerdì, in un condominio in cui però nessuno ha sentito nulla: «Non abbiamo sentito niente, né grida, né un litigio», raccontano i vicini al Corriere della Sera. «La sera prima, intorno alle 21, Alexandru lo avevamo visto sotto casa, in garage con un amico. Sempre nelle solite condizioni: aveva la bottiglia di birra in mano…», sono le parole dell’amica e vicina di casa, Ilinca Buhnaici, anche lei proveniente della Moldavia e madrina di battesimo del bimbo.
«Se avessi anche solo intuito quello che stava per succedere, se avessi sentito una lite, delle urla, allora forse Lilia sarebbe ancora viva…». Una morte che, come spesso e volentieri accade in queste circostante, appare annunciata, visto che la vittima avrebbe denunciato il compagno dopo averla picchiata, per poi ritirare la segnalazione. A raccontarlo è sempre Ilinca: «Poche settimane fa, li aveva chiamati Lilia. Poi mi aveva raccontato che Alexandru l’aveva picchiata in testa e su un fianco, e allora i militari le avevano consigliato di farsi refertare al Pronto soccorso».
SPINEA, UCCISA A COLTELLATE DA COMPAGNO: L’ULTIMA LITE POI IL BRUTALE ASSASSINIO
Il 28 agosto la donna di Spinea aveva denunciato il compagno elencando tre episodi di violenza avvenuti nel 2016, 2020 e poi l’ultimo la scorsa estate. L’uomo era riuscito in qualche modo a farsi scusare e Lilia aveva quindi deciso di ritirare le accuse. «Mi aveva mostrato la denuncia – prosegue ancora l’amica – e mi ha raccontato delle botte. Le ho detto. “Vai via da qui”, ma lei mi ha risposto che non poteva lasciare il bambino a quell’uomo».
I due vivevano in quell’appartamento dal 2017, quando poi era nato il loro bambino: «Una coppia integrata, mai nessuna segnalazione ai servizi sociali – spiega il sindaco di Spinea, Martina Vesnaver – ma ciò che è accaduto mi indigna: è inaccettabile trovarsi a piangere l’ennesimo femminicidio. Il governo deve intervenire per arginare questo fenomeno». Nelle ultime settimane la situazione era degenerata, visto che la donna aveva deciso di stroncare la relazione, fino al litigio di due notti fa e al tragico epilogo: «Dopo averla ammazzata sono svenuto – ha spiegato – ora sono devastato dai sensi di colpa, non capisco perché l’ho fatto».