Un’autentica follia omicida, compiuta in nome del dio denaro: potrebbe essere riassunta in questi termini la vicenda che rimbalza in Italia direttamente dalla Turchia, dove nel giugno 2018 un uomo di quarant’anni, Hakan Aysal, avrebbe spinto la moglie Semra, 32 anni e incinta al settimo mese, giù dalla scogliera della Valle delle Farfalle, in Turchia, facendole fare un volo di trecento metri e uccidendola. Il tutto per frodare l’assicurazione e intascare i soldi dell’assicurazione sulla vita della donna, pari a 400mila lire turche (oltre 47mila euro), che egli stesso aveva sottoscritto in precedenza a nome della sua consorte.



Inizialmente si era parlato di un incidente, tanto che pochi istanti prima la coppia si era scattata un selfie in quel luogo paradisiaco e incontaminato. Sembravano entrambi felici, mentre in realtà l’uomo nella sua mente stava preparandosi a mettere in pratica il piano diabolico architettato per incassare il valore della polizza vita della povera moglie.



SPINGE LA MOGLIE INCINTA GIÙ DALLA SCOGLIERA: RISCHIA L’ERGASTOLO

Anche se in un primo momento si pensava a una tragica fatalità, gli investigatori non hanno mai smesso di approfondire la questione, sino a giungere alla formulazione dell’accusa di omicidio premeditato nei confronti dell’uomo, che dal mese di novembre si trova in custodia cautelare e a rischio ergastolo in caso di condanna. “Non conoscevo le clausole del contratto nel dettaglio, ha preparato tutto il funzionario della banca. Io ho solo accompagnato mia moglie a firmare”, ha raccontato l’uomo nel tentativo di difendersi. “Dopo aver scattato la foto, mia moglie ha riposto lo smartphone in borsa. Quando, più tardi, mi ha chiesto di recuperarlo, mi sono alzato e ho fatto qualche passo per tirarlo fuori. È stato allora che ho sentito le sue urla, ma quando mi sono girato non c’era già più. Non sono stato io a spingerla: è caduta giù, ha aggiunto Hakan Aysal al tabloid britannico “The Sun”. Lui si professa innocente, i familiari della vittima e gli inquirenti non sembrano tuttavia credergli: sarà il giudice a stabilire la verità.

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