Quattro anni fa, durante una normalissima partita di calcio al campetto dei giardini comunali, un diverbio tra due adolescenti è finito in maniera drammatica. Il più grande ha spinto il più piccolo, facendolo cadere a terra: la prognosi, per quest’ultimo, parlava di doppia frattura di ulna e radio a entrambi i polsi, con 40 giorni di riposo necessari e un lungo percorso riabilitativo necessario. Il giudice, dopo aver ascoltato le testimonianze dei ragazzini presenti, ha stabilito che la caduta non è stata dovuta ad un normale contrasto di gioco ma aduna condotta violenta da parte del ragazzino più grande, che ha aggredito volontariamente il più piccolo.
Così, il Tribunale di Firenze ha condannato i genitori del ragazzino perché a causa delle “carenze educative”, questo ha aggredito il compagno, provocandogli dei danni importanti. La madre e il padre, dunque, sarebbero corresponsabili del comportamento violento del figlio, stabilendo che debbano pagare un risarcimento di 22 mila euro. I genitori, dunque, non avrebbero impartito al ragazzo l’educazione necessaria affinché rispettasse le regole e gli altri.
Valditara: “Genitori responsabili per i danni provocati dai figli”
A commentare la sentenza del Tribunale di Firenze è stato anche il ministro Valditara. Il ministro dell’Istruzione e del Merito, sui social ha ribadito l’importanza per i genitori di conoscere “l’interpretazione giurisprudenziale consolidata dell’art. 2048 del codice civile: sono responsabili per culpa in educando dei danni cagionati dai figli minori di età”. Il risarcimento, come ribadito da Valditara, può essere significativo dal punto di vista economico: nel caso di Firenze, ad esempio, i genitori dovranno corrispondere 22 mila euro al ragazzino che ha riportato la frattura doppia di ulna e radio e entrambi i polsi.
Per il ministro “è fondamentale trasmettere ai propri figli valori positivi, a partire dal rispetto degli altri, imparare a dire dei NO”. Infine, a detta di Valditara, vanno insegnati ai figli i principi del vivere in comunità, a partire dalla scuola e lo sport.