Il mondo ‘trans’ sembra essere in aumento, o forse anni fa c’era maggiore omertà rispetto ad oggi, e chi attraversava una fase di transizione tendeva a nasconderlo. Sta di fatto che l’ideologia transgender sembra affermarsi sempre più nella società. Ma ciò che desta dubbi è se questa affermazione sia spontanea o forzata. Dietro questa espansione sembrerebbero infatti esserci ben altri interessi. E sarebbero soprattutto alcuni miliardari ad essere interessati a finanziare cifre da capogiro per cambiare la specie. Di questa opinione è la giornalista investigativa americana Jennifer Bilek, intervistata a La Verità.



Bilek da anni si occupa di tematiche riguardanti il mondo ‘trans’ ,e nella sua recente indagine ha analizzato le connessioni tra tecnologia, transessualismo e transumanesimo. Ne ha parlato anche in occasione del convegno, tenutosi a Milano sabato scorso, intitolato “Il gender (non) esiste. Transattivismo all’assalto di donne e bambini”, dove ha anche parlato del suo ultimo libro “Transsexual
Transgender Transhuman”, da cui è emerso chiaramente come ci siano forti pressioni verso l’affermazione del mondo trans.



DALLA SPINTA ‘TRANS’ ALLA RIDUZIONE DELLA CAPACITÀ RIPRODUTTIVA DELLA DONNA

Quella che si sta affermando sembra essere un’ideologia che si sta avviando anche, come l’ha definita la stessa Bilek, ad una vera e propria “usurpazione della capacità riproduttiva delle donne”. Questo movimento si maschera dietro la difesa dei diritti umani delle persone più emarginate. In realtà, però, alcuni potenti miliardari ed oligarchi stanno pilotando il tutto dietro le quinte spingendo istituzioni, legislazioni e mercati verso l’affermazione transgender. Tra i nomi più in vista la giornalista cita Pritzker, uno dei più grandi investitori che stanno dirottando verso l’ideologia trans, e anche Stryker, erede di Stryker Medical, un ente medico dal valore di 133 miliardi di dollari, presente in 70 paesi al mondo. Recentemente quest’ultimo si è lanciato anche nel mercato della femminilizzazione facciale.



E ancora Tim Gill, fondatore di un’associazione Lgbt di enorme impatto negli Stati Uniti, e Martine Rothblatt, imprenditore trans che ha lavorato in un comitato etico sulla manipolazione del gene umano e ha perfino una fattoria di trapianti. Quest’ultimo tende a divinizzare il mondo tecnologico e in particolare l’intelligenza artificiale. Questi e altri miliardari stanno contribuendo a distruggere il binarismo sessuale. Ciò che si vuole minare è la riproduzione sessuale, per arrivare ad una riproduzione artificiale e ad un’esaltazione della tecnologia, in nome comunque sempre di interessi economici.