Un altro testimone punta il dito sul fratello di Filippo Tortu nel caso dello spionaggio ai danni di Marcell Jacobs. Dopo le dichiarazioni rese dall’ex ispettore di polizia Carmine Gallo, ritenuto a capo del gruppo di spie Equalize, c’è un’altra persona che avrebbe individuato il possibile mandante in Giacomo Tortu, indagato per concorso in questa vicenda di intercettazioni abusive.
L’ipotesi degli inquirenti è che abbia chiesto a Gallo di reperire informazioni sui risultati degli esami del sangue del campione olimpico Jacobs (mai coinvolto in casi di doping) e sulle telefonate tra questi e alcuni membri dello staff, come l’allenatore Paolo Camossi, il nutrizionista Giacomo Spazzini e il manager Massimo Magnani. Ma il fratello del velocista, con un passato da sprinter, al momento non è stato sentito, così come il fratello che peraltro, stando a quanto emerso finora, non è coinvolto nella vicenda.
Dunque, attualmente l’ipotesi degli inquirenti è che Giacomo Tortu abbia agito autonomamente. Sulle novità che stanno emergendo dalle indagini è intervenuto proprio Magnani, il quale ha definito “inquietante” il presunto spionaggio ai danni di Jacobs.
IL MANAGER DI MARCELL JACOBS: “CREDIAMO A FILIPPO TORTU”
Questa intricata vicenda di spionaggio è solo uno dei filoni di inchiesta sulle spie dell’agenzia milanese, di cui si sta occupando la procura di Milano. Inquietante è per Massimo Magnani anche la facilità con cui il telefono di una persona possa finire sotto controllo e quella con cui si possono ottenere informazioni private. Ai microfoni del Corriere, il manager ha spiegato che al momento la posizione è quella di capire come si evolve la situazione prima di valutare eventuali azioni di tipo legale, ma non ci sono timori riguardo l’impatto che questa vicenda possa avere sulla carriera del suo assistito, visto che è abituato a convivere con le pressioni.
Infatti, non ha riscontrato turbamenti in questi giorni, motivo per il quale ritiene che questa vicenda non possa scalfirlo a livello sportivo. Magnani ha confermato che il suo assistito crede al collega Filippo Tortu, il quale ha espresso la sua estraneità dopo che sono circolate le notizie del coinvolgimento del fratello nell’indagine: “Anche io credo alla sua totale estraneità“.