Choc a Pavia, dove alcune maestre hanno bullizzato un loro studente, figlio di una collega, sparlando anche di lui in una chat WhatsApp, nella quale lo definivano “sporco”, “p*rla” e “bimbo di m*rda”. Frasi inaccettabili e intollerabili, che hanno portato i genitori del piccolo (8 anni) a sporgere denuncia. La madre è intervenuta ai microfoni di “Storie Italiane”, su Rai Uno, nella mattinata di lunedì 18 aprile 2022, raccontando quanto segue: “Per noi genitori è molto importante che si trovi il coraggio di denunciare questi episodi per tutti i bambini che hanno subìto simili trattamenti. Stiamo cercando di tutelare nostro figlio in tutti i modi per non fargli vivere cosa stiamo vivendo noi. Nelle vacanze di Pasqua ci siamo trovati in questo vortice e noi non possiamo sapere cosa abbia veramente passato il nostro bambino”.



Da quando è stata fatta denuncia sino ad oggi è “tutto fermo. Ci aspettiamo che la giustizia faccia il suo corso e queste insegnanti vengano allontanate”. Nella chat incriminata c’è anche una foto del bambino messo in castigo, con uno smile di sfregio, tesa a ridere della sofferenza provata dal bambino. Il padre, sempre in diretta, ha specificato: “La punizione a cui è stato sottoposto (farlo uscire dalla classe dicendogli di darsi una calmata, ndr) è oggetto di un metodo educativo che forse apparteneva a troppi anni fa e che oggi non può essere considerato educazione”.



CHOC A PAVIA, MAESTRE BULLIZZANO STUDENTE DI 8 ANNI: LA RICOSTRUZIONE DELLA VICENDA

Stando a quanto riportato da molti quotidiani, non ultimo “La Stampa”, tra le tre maestre protagoniste delle conversazioni, seppure con ruoli diversi, e la mamma del bambino da un po’ di tempo ci sarebbe qualche screzio e “con una docente in particolare i rapporti si sono incrinati a causa di incomprensioni, sempre legate al lavoro”. Così, “tra ottobre e novembre la docente e mamma del bambino si accorge che il figlio è insofferente e nervoso. Il bambino fa capire alla madre che il problema è legato ad alcune maestre”.



Un giorno di novembre, una delle tre insegnanti l’avvicina e le dice che, dato che suo figlio non si era comportato bene, l’aveva lasciato fuori dalla classe per qualche minuto. La maestra e la coordinatrice, però, avrebbero ammesso la “natura poco educativa della punizione”, facendo dietrofront e regalando una spilletta dell’amicizia al bambino in segno di pace. Ora, però, sono emerse le chat e gli inquirenti sono pronti a mettersi al lavoro.