Uno spray nasale anti-Covid che possa ridurre drasticamente gli effetti e la carica virale del Covid-19: la notizia è di quelle sensazionali e non si tratta di una fake news. Test clinici condotti da team di scienziati finanziati da National Health Service (NHS) inglese, Foundation Trust e SaNOtize Research & Development Corporation, dimostrano che lo spray nasale all’ossido nitrico (NONS) abbatte gli effetti del Covid-19 nel giro di pochi giorni. Sebbene la scoperta possa sembrare una di quelle televendite fasulle che promette “miracoli”, dello spray anti-Covid se ne parla da diversi mesi con tanti team di scienziati all’opera in tutto il mondo per provare a verificarne l’efficacia.
Ora però ci sono dei risultati convincenti e condotti da gruppi di professionisti che possono dare una speranza, quantomeno per gli effetti lievi del contagio da Sars-CoV-2: l’annuncio dato dal Ministero della Salute inglese (qui la scheda completa, ndr) mostra i risultati degli scienziati Stephen Winchester, Sarah John, Kashif Jabbar e Isaac John. Dopo un preliminare studio sui malati Covid-19 emergeva come anche in quelli con maggior carica virale, il virus non rimaneva più vitale dopo 15 giorni dall’insorgenza dei sintomi (ovviamente nei casi non gravi e non nei ricoveri in terapia intensiva): «Il nostro studio mirava a misurare se lo spray nasale all’ossido nitrico (NONS) accelera ulteriormente questa riduzione del carico di RNA SARS-CoV-2 rispetto a una somministrazione di controllo con spray salino». Lo studio inglese ha reclutato 80 partecipanti che sono stati divisi con trattamento NONS e placebo per testare l’efficacia di NONS come trattamento per l’infezione lieve da COVID-19.
COME FUNZIONA LO SPRAY ALL’OSSIDO NITRICO
Il principale obiettivo dello spray nasale anti-Covid è uccidere il virus presente nelle vie aeree superiori, impedendogli di incubare e raggiungere i polmoni. L’esperimento ha visto la metà dei volontari che hanno ricevuto spray nasale di Ossido Nitrico, con auto-somministrazioni 5-6 volte al giorno per 9 giorni; l’altra metà è stata trattata allo stesso modo, ma con placebo al posto dell’anti-microbico. Ebbene, si è rilevato come la carica virale media si fosse significativamente abbassata nel gruppo trattato con il NONS: «una diminuzione accelerata», la chiamano i ricercatori nell’abstract finale dell’esperimento, aggiungendo «È stata osservata una rapida riduzione (95%) della carica virale di SARS-CoV-2 entro 24 ore, con una riduzione del 99% osservata entro 72 ore grazie ai trattamenti con lo spray».
I RISULTATI E GLI SCENARI
Non solo, non vi sono ravvisate particolari reazioni avverse allo spray nasale introdotto nei pazienti malati di Covid-19: «Il trattamento con l’Ossido Nitrico in questo studio si è rivelato efficace e sicuro nel ridurre la carica virale nei pazienti con infezione da COVID-19 lieve e sintomatica», si legge ancora nel lavoro finale del gruppo di scienziati. Tra i risultati più importanti che potrebbe comportare una scoperta del genere – ovvero la riduzione accelerata di Sars-CoV-2 con l’uso di ossido nitrico – vi è la riduzione della durata dei sintomi, la diminuzione del periodo di infettività, la riduzione di ricoveri ospedalieri e la riduzione della gravità stessa della malattia. L’azienda canadese SaNOtize ha già siglato un accordo con la biotecnologia indiana Glenmark all’inizio di agosto per produrre, commercializzare e distribuire lo spray in tutta l’Asia, mentre in Israele e Nuova Zelanda l’arrivo nelle farmacie dello spray anti-Covid è atteso entro la fine dell’estate. Secondo il direttore della SaNOtize, dott. Chris Miller, lo spray nasale è una «prevenzione post-esposizione simile al disinfettante per le mani»; non solo, il professore delinea il possibile uso quotidiano dello spray per i comuni cittadini, «Se sei fuori, intorno alle persone e potresti essere infetto, potresti usare lo spray e ridurre il numero di virus nel naso, prima che diventi un’infezione conclamata. Abbiamo dimostrato che anche quando le persone hanno un carico di virus, lo spray può ridurre significativamente la carica virale».