L’Ue ha acconsentito all’immissione in commercio di Eurneffy, uno spray nasale a base di epinefrina, più comunemente nota anche come adrenalina, per contrastare gli episodi di shock anafilattico. Il comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) ha dato parere positivo per l’uso del farmaco in casi di emergenza per reazioni allergiche dovute a punture o punture di insetti, alimenti, medicinali e altri allergeni, nonché all’anafilassi idiopatica o indotta dall’esercizio fisico.



È da tempo dimostrato che il trattamento con epinefrina, infatti, diminuisce la reazione anafilattica. L’adrenalina si lega a un tipo specifico di recettori, noti come recettori adrenergici, e riduce l’allargamento dei vasi sanguigni e la permeabilità dei vasi sanguigni indotta dall’istamina (una sostanza nel corpo che causa sintomi allergici) durante l’anafilassi. La sua somministrazione di adrenalina durante una reazione anafilattica porta a un migliore flusso sanguigno e a una migliore respirazione. Sul mercato ci sono autoiniettori che si hanno dimostrato di essere altamente efficaci se usati correttamente, alcuni pazienti e operatori sanitari ritardano o non somministrano il trattamento in una situazione di emergenza a causa della paura della puntura. È per questo motivo che si è deciso di far ricorso allo spray, che è molto pratico e può essere assunto rapidamente, anche in situazioni di panico.



Gli studi sullo spray nasale a base di epinefrina per lo shock anafilattico

Gli studi dello spray nasale Eurneffy non sono stati effettuati, per ragioni etiche e pratiche, su persone che stavano avendo uno shock anafilattico grave, ma sono disponibili ampie informazioni sull’uso dell’adrenalina per trattare questi casi che dimostrano la sua efficacia. I test clinici su 537 persone sane di età compresa tra 19 e 55 anni hanno confermato che il modo in cui il medicinale viene assorbito, trattato ed eliminato dal corpo è sostanzialmente paragonabile a quello previsto per i prodotti somministrati con un’iniezione intramuscolare. Anche gli effetti collaterali più comuni sono stati simili a quelli riscontrati con iniezioni, ovvero nausea, mal di testa, irritazione alla gola e vertigini, a cui si sono aggiunti anche fastidi nasali e naso che cola. Gli esperti stanno diffondendo video di formazione e altri materiali educativi digitali per pazienti e operatori sanitari per ridurre il rischio di un uso improprio per prodotto.

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