TORNA A SALIRE LO SPREAD DOPO LE DIMISSIONI DEL GOVERNO DRAGHI
Alle ore 9 l’annuncio alla Camera della salita al Quirinale, alle 9.30 le dimissioni del Premier Mario Draghi sono ufficiali e «irrevocabili»: podo dopo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella conferma e accetta le dimissioni, dando il “via indiretto” allo scatenamento dei mercati, specie per lo spread Btp-Bund. Già ieri pomeriggio, dopo il voto in Senato che si profilava un flop per il Presidente del Consiglio, i mercati azionari e i vertici dell’Unione Europea si dicevano del tutto spaventati dall’ipotesi di un crollo del Governo. Stamane con l’ufficializzazione della crisi di Governo, lo spread vola subito sopra i 230 punti base, toccando anche i 238 poco dopo le ore 13.
La chiusura di ieri già era stata critica per il differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi con quota 213 raggiunta: ora l’aumento di più di 20 punti rappresenta uno scenario tutt’altro che tranquillo tra Piazza Affari e le principali piazze azionarie d’Europa. «Nervosismo anche per rendimento del decennale italiano che sfiora il 3,6% (3,58%), con un aumento di 21 punti. In rialzo, ma con una intensità inferiore, anche i tassi dei Paesi ‘periferici’ con quello greco al 3,5% (+6 punti) e quello spagnolo al 2,54% (+7 punti)», segnala l’ANSA citando i dati del mattino. Mentre la Borsa perde dopo le ore 13 l’1,57% con l’indice MIB, il nodo dei prossimi mesi è davanti agli occhi: il voto in ottobre con il rischio dell’esercizio provvisorio di bilancio è uno spauracchio che a Bruxelles avrebbero volentieri voluto evitare. «Tramontato il governo di Draghi: maggiore volatilità in arrivo», è il commento caustico di Annalisa Piazza, Fixed-Income Research Analyst di MFS Investment Management.
DIMISSIONI DRAGHI, SPREAD E MERCATI: L’ANSIA PER UE-BCE NEL GIORNO DEL RIALZO TASSI
Come se non bastasse il rischio volatilità dell’Italia, il Paese tra i più indebitati sotto debito pubblico di tutta l’area Euro, oggi pomeriggio la BCE alzerà i tassi per la prima volta dal 2011 quando – ironia della sorte – fu proprio l’allora Presidente dell’Eurotower Mario Draghi ad invocare la politica del “quantitative easing” con la frase passata alla storia del “whatever it takes” per salvare l’Euro (pronunciata però il 26 luglio 2012 in piena crisi del debito sovrano).
La Banca Centrale Europea dovrà aumentare i tassi di interesse di 25 o 50 punti base, anticipa Milano Finanza stamane: da questa particolare e delicata Manovra inaugurata dalla attuale Presidente Christine Lagarde dipendono, a catena, tutti i tassi pagati sui prestiti da famiglie e imprese nel momento di massimo rialzo dell’inflazione (vicina al 9%). Il rischio recessione era già alto, con la caduta del Governo Draghi l’instabilità dell’area Euro può aumentare le difficoltà come già preconizzato ieri sera dal Commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni, «irresponsabili hanno scatenato la tempesta perfetta». Secondo “MF”, la crisi del Governo Draghi «farà aumentare i paletti dei falchi del Nord Europa sullo scudo anti-spread e le loro richieste sul rialzo dei tassi».