Spread Btp/Bund scende a 275 base con rendimento del decennale italiano al 2,65 per cento, prime buone notizie per l’Italia. Intervenuto ad Agorà, il leader M5s Di Maio ha chiarito che «il tema non è lo spread in sé e neanche il 3 per cento, il tema è quando dichiari che vuoi sforare il 3 per cento aumentando il debito. Il Movimento 5 Stelle non voterà mai una legge di bilancio per aumentare il debito pubblico». Dalla Lega arriva il commento di Claudio Borghi Aquilini: «Ho fatto 20 anni di borsa, appioppare la colpa delle oscillazioni a dichiarazioni varie è una cosa ridicola. L’ultimo mese lo spread è salito ogni giorno dopo la guerra dei dazi tra Trump e Cina che ha portato a una discesa dei tassi tedeschi. Dare la colpa a Salvini o Borghi, è propaganda spicciola», le sue parole a La Stampa. (Aggiornamento di Massimo Balsamo)



IL PENSIERO DI VISCO

Torna l’allarme spread in Italia, dopo che nella giornata di ieri ha superato quota 290 punti, per poi riaprire stamane a 276. Numerosi gli esponenti politici e gli analisti economici che hanno puntato il dito nei confronti delle “sparate” del ministro dell’interno, Matteo Salvini, che in campagna elettorale sta facendo schizzare alle stelle il differenziale dopo alcuni annunci azzardati. Il ministro dell’economia, Giovanni Tria, come vi abbiamo già spiegato ieri, ha cercato di minimizzare il tutto dicendo che si tratta semplicemente di “campagna elettorale”, ammettendo in ogni caso che certe “uscite” creano danni, soprattutto in una fase in cui i mercati mondiali sono già agitati per via della guerra commerciale in corso fra Cina e Stati Uniti a suon di dazi. Più duro invece il pensiero di Visco, il governatore della Banca d’Italia, secondo cui l’ascesa dello spread si rifletterebbe in negativo sulle famiglie.



SPREAD IN SALITA, ALLARME DI BANKITALIA

Secondo quanto ammesso dal numero uno della banca del Belpaese, l’effetto sui prestiti è stato al momento limitato, ma «ora stanno emergendo segnali di tensione». Visco spera che fra poco più di una settimana, quando le elezioni Europee andranno in archivio, la situazione tornerà alla normalità: «La speranza – le sue parole riportate dall’edizione online de La Stampa – è che, dopo le prossime elezioni europee, si ristabiliranno le condizioni per riprendere l’agenda delle riforme e spingerla avanti con rinnovato vigore». A differenza di Tria, il numnero uno di Bankitalia prende comunque sul serio la possibilità di un Italext, un’uscita dell’Italia dall’Unione Europea: «Lo suggerisce il prezzo dei premi sui credit default swaps». A questo punto, si domandano i colleghi del quotidiano piemontese, bisognerà capire quanto siano reali le intenzioni di Salvini di «violare le regole fino al punto da mettere in discussione la tenuta della credibilità dell’emittente Italia». Dura la replica al di fuori dei confini, con il ministro economico austriaco, Hartwig Loeger, che ha spiegato: «Davanti a governi populisti come in Italia, mi aspetto che l’Unione agisca in maniera uniforme. Il comportamento di Roma non può essere accettato».

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