La Russia sta complessivamente rafforzando la sua logica autocratica sia in relazione ai suoi rapporti con la Bielorussia sia al suo interno. Ma entriamo nei dettagli.
È difficile negare che il regime bielorusso abbia ormai preso una direttrice sempre più filorussa, cioè di sostegno incondizionato alle scelte di Putin, come dimostra il fatto che, grazie al lavoro del servizio di sicurezza del Paese e cioè il Kgb, sono stati effettuati diversi arresti per sospetto spionaggio. I sospetti – secondo fonti ufficiose – sarebbero stati portati nella prigione del Kgb e cioè la prigione di Amerikanka, dove sarebbero stati torturati.
Il dato politico interessante è che questi soggetti arrestati non erano spie né tantomeno studenti, ma uomini che lavoravano negli apparati statali. Si tratta dunque di arresti di natura dissuasiva per lanciare messaggi molto precisi a coloro che cercano al di fuori della Bielorussia di sabotare l’alleanza tra la Bielorussia e la Russia.
Andando nello specifico, i soggetti arrestati avrebbero fatto parte del piano denominato Peramoga, un’associazione clandestina con sede a Varsavia il cui compito è quello di rovesciare l’attuale regime bielorusso.
Un’altra importante operazione svolta dalle autorità bielorusse è stata quella di arrestare quattro agenti dell’intelligence militare ucraina, secondo quanto dichiarato dall’attuale direttore del Kgb bielorusso Ivan Tertel.
Per quanto riguarda invece la Russia l’attuale guerra in corso ha determinato delle modifiche di indubbio interesse relative alla natura e gli scopi dell’Istituto russo di ricerca strategica. Nato nel 1992 questo istituto di ricerca è strettamente legato al servizio segreto russo e cioè all’Svr. Non a caso il presidente di questo istituto è Mikhail Fradkov che ha coordinato l’Svr dal 2007 al 2016.
Uno dei compiti è stato quello di pianificare l’annessione della Crimea, avvenuta come sappiamo nel 2014. Ma dicevamo dei compiti nuovi che questo istituto intende attuare. Fra questi vi è quello di collaborare con l’Istituto coreano per la politica economica internazionale per consolidare i rapporti tra Russia e Corea e più in generale con i paesi asiatici. Ma soprattutto questo istituto – come altri istituti russi d’altra parte – avrà tra i suoi compiti quello di monitorare che le informazioni di natura strategica siano controllate dai servizi segreti. Quale significato politico ha questo nuovo compito? Non è certo difficile immaginare che Putin da un lato voglia sempre più ridurre gli spazi per fughe di notizie che potrebbero compromettere le scelte politiche strategiche della Russia, e dall’altro lato voglia centralizzare o meglio verticalizzare le informazioni strategiche.
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