Gli investimenti della Cina nel settore dell’intelligenza artificiale si fanno sempre più considerevoli e nel contempo la sinergia tra industria privata e università si consolida. A cosa stiamo alludendo nello specifico? La multinazionale del commercio online cinese Alibaba insieme alla sua filiale di servizi software conosciuta come Alimama intende aprire due centri di ricerca in intelligenza artificiale in collaborazione con istituzioni universitarie.
Si tratta della Damo Academy (Academy for Discovery, Adventure, Momentum and Outlook), il laboratorio di apprendimento automatico di Alibaba. Questo laboratorio sta diventando sempre più importante sia per il Partito comunista cinese che per l’Esercito popolare di liberazione. Fra agosto e settembre Alimama ha dato contributi rilevanti a Adamo Academy per creare due nuovi laboratori di intelligenza artificiale e cioè AI Innovation Joint Lab, insieme alla School of Intelligence Science and Technology (Sist) dell’Università di Pechino, e Intelligent Computing Lab, in collaborazione con l’Università di Scienza e Tecnologia della Cina (Ustc) a Hefei, vicino a Shanghai.
L’AI Innovation Joint Lab sarà coordinata dal professor Zhu Songchun, preside di Sist, mentre Song Guojie, il suo vice decano, e Zheng Bo, direttore tecnico di Alimama, sono stati nominati co-direttori. Non dimentichiamo che l’Università di Pechino è stata la prima università cinese a ricevere l’autorizzazione dal Partito per creare un laboratorio di intelligenza artificiale nel 1985 e questo laboratorio era diretto da Cheng Mingde, membro del Pcc ed ex segretario generale e vicepresidente della China Democratic National Construction Association (Cndca) e ricercatore Shi Qingyun nel 1988. A partire dal 2002 questo laboratorio è stato ristrutturato ed ampliato diventando nel 2021 un vero e proprio centro di eccellenza. Per quanto riguarda l’Intelligent Computing Lab, questo sarà realizzato grazie alla collaborazione di Li Xiangyang, preside dell’Advanced Technology Research Institute, Zhou Jingren, vicepresidente senior di Alibaba Group e vicepresidente della Damo Academy.
È interessante inoltre sottolineare che la Damo Academy servirà anche come piattaforma per rendere più facile la collaborazione tra ricercatori cinesi che lavorano nelle università locali e ricercatori cinesi che hanno invece un profilo più internazionale. Infatti proprio la Adamo Academy è riuscita a reclutare fra i suoi ricercatori sia Ye Jieping, professore all’Università del Michigan ed ex vicepresidente di Didi Chuxing, per dirigere il suo nuovo City Brain Lab che Bo Liefeng, un ex studente post-dottorato presso l’Università di Washington a Seattle e il Toyota Technological Institute di Chicago.
L’elemento che ci sembra utile sottolineare è anche un altro: Alibaba diventa sempre più importante per il Partito comunista cinese, ne diventa in un certo senso uno strumento formidabile per rafforzare l’intelligenza artificiale. Nello stesso tempo l’Università di Pechino finisce per svolgere ruolo di analoga importanza, come dimostra il fatto che collabora attivamente anche con l’agenzia dell’industria militare Sastind. A tale proposito ci sembra utile una precisazione. Nel mese di aprile il Partito comunista ha incrementato la sinergia tra l’università e il settore privato, soprattutto nell’ambito della difesa, in quel contesto più ampio noto come integrazione civile-militare. Stiamo parlando nello specifico di industrie cinesi e cioè Norinco e China South Industries Group Corp (Csgc); la China National Nuclear Corp (Cnnc); due conglomerati di costruzione navale, la China Shipbuilding Industry Corp (Csic) e la China State Shipbuilding Corp (Cssc); l’Aviation Industry Corporation.
Concretamente questa sinergia si attua secondo delle fasi molto precise e per così dire standardizzate.
L’Amministrazione statale per la scienza, la tecnologia e l’industria per la difesa nazionale (Sastind) si avvicina ad alcuni ricercatori di cui monitora il lavoro. Una volta determinate le loro competenze, i negoziati iniziano con il laboratorio di riferimento e l’università, e Sastind inizia offrendo sostanziali fondi di ricerca per collaborare a progetti specifici. Se i risultati ai quali pervengono sono soddisfacenti allora la collaborazione si intensifica e i fondi aumentano, oltre che diventare regolari fino alla realizzazione di programmi specifici.
Finora, tra il 30% e il 40% dei laureati coinvolti sono stati assunti in questo modo. Gli investimenti che questa agenzia pone in essere naturalmente sono di miliardi di dollari. Quale sia la motivazione politica da parte della Cina per investire in questo modo è facilmente comprensibile: trasformare la Cina in una potenza militare di livello mondiale. Tutto ciò è stato reso possibile a livello politico grazie alla creazione della Commissione centrale per lo sviluppo militare e civile integrato nata nel gennaio 2017. Per quanto riguarda invece le istituzioni universitarie coinvolte in questo ambizioso progetto queste principalmente sono: l’Harbin Institute of Technology, l’Harbin Engineering University, il Beijing Institute of Technology, l’Università Beihang di Pechino, la Northwestern Polytechnical University di Xi’an e l’Università di Aeronautica e Astronautica di Nanchino.
In definitiva il coinvolgimento del settore universitario, del settore militare e di quello privato è costruito sulla falsariga di quello statunitense e certamente servirà a rendere sempre più temibile la Cina nel settore dell’intelligenza artificiale rispetto agli Stati Uniti.
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