L’avvocato d’affari anglo-cinese Christine Lee, che da metà gennaio il servizio segreto inglese Mi5 ha descritto come un “agente” che lavora per Pechino, sembra aver preso parte a numerosi eventi organizzati dal Great Britain China Centre e dal China-Britain Business Council (Cbbc), il cui presidente, Sherard Cowper-Coles, è uno dei funzionari più premiati del Foreign, Commonwealth & Development Office (Fcdo). Parrebbe quindi che l’intelligence cinese si stia infiltrando negli organismi più alti della comunità di servizi di sicurezza inglesi posizionando le sue pedine con una grande lucidità.
La Cbbc, che riceve diverse sovvenzioni dall’Fcdo a cui è collegato l’Mi6, ha immediatamente cercato di prendere le distanze da Lee, affermando di non essere mai stata membro del consiglio. Il presidente Cbbc – Sherard Cowper-Coles – era in precedenza ambasciatore britannico a Tel Aviv, Riyadh e Kabul.
Oltre ai suoi legami con il Medio Oriente, Cowper-Coles è attualmente molto interessato all’Asia. Oltre al suo ruolo di direttore del Cbbc, aiuta a gestire l’Asia House e l’Associazione di Hong Kong. Ha anche assistito l’Oman British Business Council e il Saudi British Joint Business Council dal 2017. Quando ha lasciato la Fcdo nel 2011, è entrato brevemente a far parte del dipartimento di reti internazionali di Bae Systems.
Alla fine del 2020, è diventato direttore della nuova ala britannica del club Bilderberg. Sebbene il gruppo non si incontri faccia a faccia dal 2019, è ancora attivo nel Regno Unito, dove alla fine del 2020 è stata creata una sede distaccata della Bilderberg Association UK. Ci sono altri tre direttori della sezione londinese: l’ex capo dei servizi segreti (Mi6) John Sawers, che ora dirige la sua società NewBridge Advisory ed è consulente di Bp, il caporedattore dell’Economist Susan Minton Beddoes e l’ex segretario generale del club, John Taylor. Proprio allo scopo di prevenire la presenza di futuri agenti di influenza cinese all’interno dei vertici delle istituzioni britanniche, il 17 gennaio il deputato britannico Tom Tugendhat, capo della commissione per gli affari esteri e della lobby conservatrice China Research Group, ha interrogato il ministro degli Interni Priti Patel sullo stato del progetto di legge che richiederebbe agli individui di dichiarare il loro impegno in attività dirette da uno Stato straniero o da un attore straniero, modellata sul Foreign Agents Registration Act (Fara) negli Stati Uniti.
La risposta del ministro degli Interni è stata interlocutoria: a causa dei numerosi impegni di natura legislativa non sarebbe pronta neppure una bozza a livello legislativo per una riforma che ormai i vertici dei servizi di sicurezza sentono come una improrogabile esigenza.
Alla luce di queste informazioni è lecita una domanda: l’intelligence cinese sta forse arrivando ai vertici dei servizi di sicurezza inglesi come fece il Kgb durante la guerra fredda?
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