L’Iran ha segnato un traguardo significativo nel proprio programma spaziale lanciando, per la prima volta, tre satelliti simultaneamente il 28 gennaio, utilizzando il razzo spaziale Simorgh, sviluppato dal ministero della Difesa. Questo evento ha visto il posizionamento in orbita di un satellite da 32 kg e di due nanosatelliti, ciascuno di peso inferiore ai 10 kg, a un’altitudine di 450 km. I nanosatelliti sono destinati a testare tecnologie di comunicazione a banda stretta e sistemi di geo-posizionamento, mentre il satellite più grande, chiamato “Mahda”, costruito dall’agenzia spaziale iraniana, serve a valutare la capacità del razzo Simorgh di trasportare carichi multipli nello spazio.
Questa impresa segue il lancio del satellite Soraya, avvenuto il 20 gennaio, che ha raggiunto un’orbita di circa 750 km dalla Terra. Questo lancio ha riacceso le preoccupazioni internazionali riguardo al programma spaziale dell’Iran, in particolare i timori sul rafforzamento delle capacità balistiche del paese. Questi sviluppi intervengono in un periodo di tensioni crescenti nel Medio Oriente, in particolare a causa del conflitto tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza iniziato il 7 ottobre. Gli Stati Uniti hanno precedentemente espresso preoccupazioni, sostenendo che i lanci satellitari dell’Iran violano una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, e hanno sollecitato Teheran a non proseguire attività connesse a missili balistici capaci di trasportare testate nucleari. Il programma di missili balistici iraniano è stato al centro di sanzioni internazionali, scadute lo scorso ottobre.
Sotto la presidenza di Hassan Rouhani, l’Iran aveva rallentato il suo programma spaziale, ma con l’insediamento nel 2021 del presidente Ebrahim Raisi il programma ha ricevuto nuovo impulso. Gli sviluppi nel settore dei veicoli di lancio satellitare sono visti come passi significativi nella tecnologia dei missili balistici, in quanto entrambi condividono simili tecnologie.
L’Iran, inoltre, continua a sviluppare il suo programma nucleare, pur negando intenzioni di produrre armi di questo tipo e affermando che le sue attività nucleari e spaziali hanno scopi puramente civili. Nonostante ciò, è stato rilevato che fino al 2003 il Paese aveva intrapreso un programma nucleare militare. Nell’ambito del suo programma spaziale, l’Iran ha lanciato numerosi satelliti negli ultimi dieci anni e, nel 2013, ha addirittura inviato una scimmia nello spazio. Il programma, nonostante alcuni insuccessi recenti, continua a progredire, con lanci come quello di una capsula capace di trasportare animali, indicando la preparazione a missioni umane nel futuro prossimo.
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