In una lunga e dettagliata inchiesta pubblicata lo scorso anno in lingua italiana e in inglese, la rivista di analisi strategica Sinopsis prende in attenta disamina le attività condotte in Italia dalle agenzie di influenza esterna del Partito comunista cinese attraverso i sistemi che compongono l’apparato del Partito, affrontando tre casi di studio.
Come dimostrano i casi presentati, il Dipartimento per i contatti internazionali (Ild), l’Associazione di Amicizia del Popolo Cinese con l’Estero (Cpaffc), il Consiglio Cinese per la Promozione del Commercio Internazionale (Ccpit), così come gli strumenti di propaganda del Fronte unito e le organizzazioni di facciata legate alle agenzie di intelligence del Pcc, sono attori chiave negli sforzi del Partito volti a cooptare parlamentari, partiti politici, amministratori locali, e personalità influenti nel settore dei think tank e dei media.
Ebbene, a distanza di un anno, a firma di René Bigey e Alex Joske, ex analista dell’Australian Strategic Policy Institute (Aspi), la rivista Sinopsis pubblica una dettagliata ricerca sugli strumenti di soft power cinesi in Francia che focalizza la sua attenzione su Buon Tan, un deputato francese di origine cambogiana che sarebbe un agente cinese. L’uomo è legato ad organizzazioni come China Overseas Friendship Association (Cofa), China Overseas Exchange Association (Coea) e All-China Federation of Returned Overseas Chinese (Acfroc).
Un particolare curioso: il documento, come abbiamo detto, è stato firmato da due autori, uno dei quali, René Bigey, è certamente un nome di copertura, dietro il quale si nasconde – probabilmente – un uomo della Dgse (Direction générale de la sécurité extérieure, il servizio informazioni all’estero della Francia).
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