Non conosce sosta né ostacoli il consolidamento del potere da parte del presidente Xi Jinping, che infatti ha nominato un suo uomo di fiducia a dirigere l’Accademia cinese delle scienze sociali. Stiamo parlando di Gao Xiang. Questa accademia è particolarmente importante perché contribuisce alla formazione ideologica del Partito comunista cinese.



Il nuovo direttore non avrà difficoltà alcuna a conseguire una cooperazione più efficiente con il Dipartimento di propaganda del comitato centrale del partito comunista cinese soprattutto per quanto riguarda le problematiche collegate a Taiwan. Non dimentichiamoci infatti che l’attuale presidente aveva anche gestito il Dipartimento di propaganda della Provincia del Fujian.



Un altro strumento che l’attuale presidente ritiene indispensabile è quello di rendere più efficiente la propaganda della stampa di partito. Proprio per questa ragione ha dato direttive precise all’attuale responsabile del Dipartimento di propaganda del Partito comunista e cioè a Li Shulei. In cosa consistono concretamente queste direttive politiche? Sostanzialmente nel sottolineare presso la stampa di partito l’importanza che per la Cina hanno leader politici quali il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol e il primo ministro pakistano Shehbaz Sharif. Lo scopo geopolitico sotteso a questa direttiva è di agevole comprensione: la Cina in questo momento vede il Pakistan, la Sud Corea e la Francia come alleati di grande importanza per ostacolare gli Stati Uniti che intendono costruire un’alleanza anti-cinese nel contesto dell’Indo-Pacifico.



Un’altra direttiva riguarda il peso che sulla stampa dovranno avere determinati leader politici: la stampa cinese dovrà dare da un lato sempre meno spazio al presidente ucraino Zelensky, mentre dall’altro dovrà dare più spazio alle dichiarazioni del presidente Putin.

Come sappiamo le relazioni tra il Vietnam e la Cina sono di stretta cooperazione sia in ambito economico che in ambito militare. Questo però non pregiudica la possibilità che la Cina possa influenzare profondamente le scelte della politica vietnamita. Infatti questa cooperazione non è certo paritetica. A cosa stiamo alludendo concretamente? Una delle più quotate società finanziarie vietnamite e cioè la Van Thinh Phat è stata oggetto di indagine da parte del ministero della Sicurezza vietnamita per corruzione. Le indagini hanno portato all’arresto di una figura chiave di questa società e cioè la donna d’affari Truong My Lan, sposata con Eric Chu Nap Kee, uomo d’affari con forti interessi nel mercato immobiliare di Hong Kong.

Ma quale legame esiste con la Cina? Eric Chu Nap Kee era strettamente legato all’ex ministro della Pubblica sicurezza cinese e cioè a Zhou Yongkang, incarcerato a vita per corruzione nel 2015. Ebbene la Van Thinh Phat – dove lavorava la donna di affari Truong My Lan – sarebbe stata una copertura degli investimenti immobiliari da parte di uomini politici cinesi vicini a Zhou e al suo ex protettore, il presidente Jiang Zemin. In definitiva l’indagine per corruzione posta in essere dall’autorità vietnamita altro non sarebbe che una manovra dei servizi di sicurezza cinesi per liquidare tutti rami secchi dei vertici del Partito comunista non graditi dall’attuale presidente cinese.

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