La crisi non era ancora scoppiata e già Carlo Bonomi aveva dato la linea del silenzio. Nulla, nessuno doveva commentare. Incredulità e rabbia nelle territoriali: la base è furibonda, come si fa a non dire nulla? Come si fa a tacere quando persino il quotidiano Il Sole 24 Ore rompendo una decennale tradizione aveva fatto un appello a favore di Draghi?
Radio Astronomia ribolle. La convinzione di molti è che ancora una volta Bonomi stia mettendo davanti i propri interessi personali a quelli di Confindustria. La voce corre impazzita da Nord a Sud e da Est a Ovest: “Il Presidente ha già un accordo con Giorgia Meloni per fare il ministro”. Dopo aver provato ad andare alla Lega Calcio, il manager cremasco starebbe cercando il grande salto verso il posto sicuro, per quanto un ministero possa esserlo. Si sa da tempo che Bonomi, non avendo un’azienda, deve trovarsi un’occupazione dal 2024, quando scadrà il suo mandato confindustriale. Quale migliore occasione che un passaggio in politica?
Questo accelererebbe anche la grande corsa alla successione, che vede coinvolto un bel pezzo della sua squadra: Emanuele Orsini, Maurizio Stirpe, Barbara Beltrame, Maurizio Marchesini, Enrico Carraro, Marco Gay e Alberto Marenghi sono già in rampa di lancio. Ma come si sa, le sorprese sono sempre dietro l’angolo.
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