La tesi che il Covid sia stato creato volutamente nei laboratori di Wuhan, considerata complottismo anti-cinese o degna di essere tacciata come una fake news, tanto che social come Facebook cancellavano immediatamente notizie del genere, è oggi sempre più accreditata da centinaia di fonti attendibili. L’ultima è quella prodotta dal gruppo indipendente di scienziati che si riuniscono sotto l’acronimo Drastic (Decentralized Radical Autonomous Search Team Investigating Covid-19) che già dal febbraio 2020 studia l’origine del virus. In una approfondita documentazione confermata anche da un ex membro dell’amministrazione Trump, viene sottolineato come gli scienziati cinesi, già 18 mesi prima dell’esplosione del Covid, avessero pianificato, con il sostegno economico del governo di Pechino, di rilasciare il coronavirus nei pipistrelli delle caverne dello Yunnan.
Non solo: avevano anche pianificato di creare virus chimerici per infettare meglio gli esseri umani. “Sono tesi ormai riconosciute scientificamente da quasi tutti gli esperti. Anche l’Oms, organizzazione nella quale la Cina ha un peso determinante” ci ha detto il professor Massimo Introvigne, sociologo, fondatore del Cesnur e del sito Bitter Winter, “riconosce o dà comunque per probabile la tesi che il virus sia stato creato nei laboratori di Wuhan”. Questo però, ci ha detto ancora, “non significa che volessero diffonderlo con lo scopo di colpire l’umanità, erano studi per rendere più difficile l’ingresso nelle cellule umane”. Sta di fatto, aggiunge, che la verità non la sapremo mai.
Conosce il gruppo di scienziati Drastic, che da tempo ormai cercano di capire l’origine del Covid? Sono stati spesso attaccati dalle autorità cinesi per questo lavoro. Sono attendibili?
Sì, ho letto qualche loro documentazione. Il grado di attendibilità non lo conosco, ma certamente ormai negli ultimi mesi con la pubblicazione di tanti documenti si è arrivati a due conclusioni. La prima è che da fake news espulsa da Facebook, la teoria dell’origine in laboratorio è diventata una delle teorie scientificamente più rispettate ed è definita dalla stessa Oms, di cui sappiamo quanto peso abbiano i cinesi al suo interno, possibile se non probabile.
L’altra?
La seconda conclusione, considerando quanto ha investito l’amministrazione Biden per arrivare alla cosiddetta “pistola fumante”, come si chiama in gergo la prova provata che convinca anche i più filo-cinesi, non l’avremo mai, se non al verificarsi di due ipotesi, una impossibile e una difficile. La prima è che l’ammettano i cinesi; l’altra è che ci sia un disertore di alto livello nella sanità o nell’intelligence cinesi che fugga in Occidente e fornisca documentazione indiscutibile.
Quindi la prova provata al cento per cento non l’avremo mai?
L’ipotesi, un tempo considerata nell’ambito dei complotti, come dicevo è salita al rango di ipotesi probabile. Quando parliamo di questo ricordiamo però che non parliamo mai, perché questa è una ipotesi molto minoritaria, del fatto che i cinesi abbiano scatenato il virus di loro volontà. Questa tesi ha alcuni sostenitori, ma sono una nicchia direi quasi irrilevante.
Invece la tesi dell’incidente in laboratorio è ormai accettata da quasi tutti? Per gli studiosi di Drastic gli scienziati cinesi volevano anche mischiare ceppi di coronavirus naturali ad alto rischio con varietà più infettive ma meno pericolose. Le risulta?
Sì, l’ipotesi della maggioranza di esperti e studiosi è l’incidente: non volevano diffondere il virus, ma gli è scappato di mano. L’argomento più forte a sostegno dell’incidente di laboratorio è che sembra sia stato identificato il tipo di pipistrello che ha scatenato il virus, ma questo pipistrello allo stato selvatico si trova molto lontano da Wuhan, nelle caverne della regione dello Yunnan, a quasi 2mila chilometri di distanza.
Infatti, secondo Drastic, gli scienziati volevano proprio usare i pipistrelli delle caverne dello Yunnan.
Non dimentichiamo comunque che i cinesi fanno studi anche per armi biologiche, ma ripeto, a parte un piccolo gruppo, non è verosimile che l’abbiano scatenato volontariamente per colpire il mondo, ma sia loro sfuggito accidentalmente.
Dopo tutto questo, cosa sappiamo di come i cinesi si muovono adesso negli studi biologici? Continuano a farli o li stanno limitando?
Credo li stiano limitando o comunque li stiano trasferendo in zone meno popolose di una città con milioni di abitanti come Wuhan. Nessuno è pulito, neanche gli Stati Uniti o la Francia, che è stata coinvolta nella costruzione dei laboratori stessi di Wuhan: anche loro fanno esperimenti, studi anche sulle armi biologiche, ma li fanno in atolli lontani o nel deserto. L’errore che aveva indotto gli stessi francesi che erano parte del progetto a ritirarsi è stato di mettere laboratori di questo genere nella periferia di una città densamente popolata, cosa certamente non conforme alle regole della prudenza.
(Paolo Vites)
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