Piano piano, prenderemo atto di cosa è successo. Di cosa sta accadendo ora. E di quale tavola ci hanno apparecchiato. In queste ore, l’Italia è divisa in due: da un lato l’entusiasmo per gli Europei e per le riaperture previste per lunedì in altre cinque aree del Paese, dall’altra il caos e l’apprensione per l’ennesimo caso Astrazeneca. Condizione ideale: una nazione polarizzata su materie ad altissimo tasso emotivo, praticamente il sogno di ogni politico chiamato a prendere decisioni scomode. E Mario Draghi dovrà prenderne. Parecchie.
Ma non pensiate che sia solo l’Italia a vivere dentro un infinito esperimento sociale travestito da emergenza sanitaria. È praticamente tutto il mondo ad aver assunto il profilo di bozzolo. Un enorme Panopticon. Quantomeno, quello occidentale. Ma non solo, in realtà. La Cina infatti sta registrando un aumento dei casi di Covid a macchia di leopardo nel Paese e imponendo nuovi lockdown mirati. La Russia ha visto letteralmente esplodere il numero di contagi, a detta degli osservatori a causa di una campagna vaccinale poco capillare e di un abbandono eccessivamente rapido delle precauzioni minime. Ciò che ci aspetta da lunedì, stante il clima da liberi tutti già in atto nel Paese e benedetto da politici e media irresponsabili.
Ciò che si conosce meno, paradossalmente, è ciò che accade nel formale faro di democrazia del mondo: quegli Stati Uniti a cui in queste ore i Paesi europei stanno omaggiando la pantofola sussiegosi e servili al G7 della Cornovaglia. Sapete cosa sta accedendo Oltreoceano, proprio adesso? Si sono registrati oltre 800 casi di infiammazioni cardiache (miocarditi e pericarditi) in soggetti maschi fra i 16 e i 24 anni dopo la somministrazione dei vaccini Moderna e Pfizer, soprattutto a seguito della seconda dose. Tanto che il Centers for Disease Control and Prevention ha annunciato un meeting d’urgenza. Sapete per quando? Per il 18 giugno. Insomma, talmente urgente da potersi prendere una settimana di tempo. Per cosa, di grazia? Forse per sfruttare al meglio quello che potrebbe rivelarsi un colpo fatale all’attuale prontuario medico in fatto di pandemie, spalancando le porte a una rivoluzione totale della ricerca che garantisca fondi e profitti?
Viene da chiederselo, perché negli Usa – esattamente come in Italia – erano stati molti i medici e virologi a porre seri interrogativi riguardo la somministrazione di vaccini sotto i 20 anni. E il mese scorso, forse conscio di cosa sarebbe accaduto, lo stesso CDC aveva emanato una linea guida in base alla quale sarebbe stato saggio chiedere informazioni al proprio medico prima di procedere all’inoculazione in soggetti giovani. Caso per caso. Ora, la necessità di un panel indipendente che studi quei casi: Molto superiori a quanto ci si aspettasse, come ammesso dal CDC. Ma con calma: il meeting pare talmente urgente da essere stato convocato il 10 giugno per il 18 dello stesso mese. Forse perché il 15-16 giugno si riunisce il Fomc della Federal Reserve? Grazie al cielo, nessuno dei giovani occorsi in questi rari eventi infiammatori è stato vittima di eventi fatali. Ma sono finiti in ospedale. E viene appunto da chiedersi quale sarà il grado di fiducia di un’intera generazione nei vaccini e nelle misure messe in atto dalla sanità pubblica, concetto di per sé già aleatorio negli Usa, dopo una serie di effetti collaterali simili e una risposta della comunità scientifica quantomeno schizofrenica.
Come vedete, tutto il mondo è stranamente Paese di fronte al Covid. Tutti compiono gli stessi errori. Adesso il prossimo banco di prova arriverà proprio dalla Gran Bretagna che ospita il G7 della grande, rinnovata alleanza atlantica contro Cina e Russia: il 21 giugno riaprirà tutto come promesso da Boris Johnson o la variante indiana – tornata pesantemente a colpire – farà saltare i piani, imponendo ancora un po’ di lockdown e cautela? E permettendo alla Bank of England di rimandare il secondo passo di tapering del suo Qe pandemico. Il Covid pare ormai un incubo alle nostre spalle, quantomeno a livello di mera emergenza sanitaria. Ma il suo fantasma deve restare.
Avete più avuto notizie dall’India, dopo che per giorni i telegiornali bombardavano con immagini di gente gettata per terra con respiratori di fortuna? Zero. In compenso, il G7 si fa bello promettendo un miliardo di dosi ai Paesi poveri. Anzi, fa di più. Su impulso di Emmanuel Macron promuove un campagna per stanziare 100 miliardi in Diritti speciali di prelievo del Fmi per i Paesi africani e mette sul tavolo una proposta senza precedenti: vendere parte delle riserve auree per finanziare i progetti di aiuto all’Africa. Proprio mentre Basilea riconosce de facto lo status di assets alle criptovalute. E l’inflazione da Qe fa esplodere i prezzi delle materie prime agricole, creando le condizione per un aggravamento immediato delle condizioni di povertà di certe nazioni: Emmanuel Macron vuole forse pulirsi la coscienza a basso costo, conscio com’è del danno che Fed, Bce e soci stanno inferendo sistematicamente al mondo con i loro deliri monetaristi?
Guardate questa immagine, la quale mette in prospettiva il livello folle di utilizzo della facility di reverse repo della Federal Reserve la sera del 10 giugno: 534,34 miliardi, primato assoluto. E attenzione, perché il grafico mostra qualcosa di più: tutti i precedenti picchi di utilizzo erano coincisi con scadenze di fine anno o trimestre, legate quindi a necessità reali e tecniche di accantonamenti da parte delle banche per oneri fiscali o di altra natura. Oggi siamo nel pieno di un trend che dura da 10 giorni e la fine del trimestre dista ancora venti giorni: capite da soli, intuitivamente, che qualcosa di serio non va.
Ora, Jerome Powell la prossima settimana potrà rassicurare tutti alla fine del Fomc. Dirà che l’inflazione è transitoria e che questo utilizzo massivo del reverse repo era ampiamente atteso, quindi non preoccupante. Ma le banche cominciano a pensarla diversamente. E chiedono alle aziende di smettere di depositare cash, come fatto da BNY Mellon. La quale ha avviato una campagna dissuasiva, finalizzata a spostare il contante dei clienti dai depositi ai money market funds. C’è però un problema: con gli interessi a zero a causa del Qe perenne, quegli investimenti risultano non profittevoli. Quindi, il cash torna depositato overnight presso la Fed. A zero. Ma il miglioramento delle condizioni economiche non doveva far uscire dalla tana tutto quel contante, voglioso di veicolarsi in nuovi e straordinari investimenti? O forse anche la narrativa della ripresa è stata un po’ amplificata? Stanno giocando ai vasi comunicanti con una messe di denaro che quando tornerà a fluire sul mercato, rischia di annegarlo. Un vero e proprio tsunami.
La gente non sa. O non capisce, vista la natura da addetti ai lavori di certi argomenti. E tanto per essere sicuri che non cominci a cercare su Google le risposte che non trova, ecco che occorre mantenere vivo lo strumento di distrazione di massa: il Covid. Il quale o rappresenta il Sacro Graal dei virus o, più semplicemente, l’El Dorado della destabilizzazione. D’altronde, grazie alla pandemia qualche decina di milioni di americani ha visto per magia migliorare – e di molto – il proprio reddito, paradossalmente non lavorando. E continuando quindi a non farlo nemmeno ora, nonostante una ripresa record della richiesta occupazionale: in attesa di novità da qui a settembre, quando cioè i programmi federali termineranno, si resta sul divano. Perché magari no, magari invece quei sussidi proseguiranno, se la ripresa avrà nel frattempo perso di intensità a causa di qualche nuova variante.
Il mondo non è mai stato un luogo pericoloso come oggi. Mai. Nemmeno durante la Guerra Fredda. Eppure, nessuno di noi pare accorgersene. Ci sono gli Europei da seguire e la fine del coprifuoco da festeggiare come si deve. Poi, si andrà in ferie. Nel frattempo, i nostri governanti stanno firmando cambiali in bianco all’Amministrazione Biden e al suo maccartismo fuori tempo massimo da Dottor Stranamore. E magari, in autunno salterà fuori anche qualche bella sorpresa sulle pensioni. O una tassa una tantum. Non vi siete chiesti come mai il nostro spread non abbia mostrato un plissé come risposta alla presunta vittoria di Christine Lagarde contro i falchi della Bce? Forse perché è anestetizzato, esattamente come i fondi parcheggiati alla Fed. Ma se scatta un detonatore inatteso, meglio mettere il casco. E allacciarlo per bene.
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