Quanto sta accadendo in Venezuela non fa che aprire un ulteriore fronte di instabilità globale. E rischia di innescare un domino in quell’America Latina che, casualmente, da qualche tempo sta smettendo di garantire agli Stati Uniti materie prime a basso costo, stringendo più di un accordo con aziende cinesi e russe per estrazione e sfruttamento di commodities strategiche per la grande farsa dell’AI e la cosiddetta transizione green.



Occorre mantenere vivo il baraccone. Ovunque nel mondo. Ad esempio, attendetevi a breve qualche fregola di rivoluzione colorata in Malaysia, vista la scelta del suo Governo di inoltrare ufficialmente alla Russia, Presidente di turno, la richiesta di adesione ai Brics. Parliamo della stessa Malaysia che vede Microsoft e Nvidia combattersi senza esclusione di colpi per accaparrarsi i terreni a basso costo necessari per la costruzione dei loro data-hub. Perché l’energia in Malaysia costa molto meno che a Singapore. E la terra è praticamente regalata. Sapete perché? Perché dove sorgeranno i data-hub, prima si coltivava per produrre l’olio di palma. La cui criminalizzazione occidentale ha portato al pressoché fallimento del comparto. E ora i terreni vengono letteralmente svenduti.



Signori, piaccia o meno, siamo dentro una guerra. E tutto si basa su questo assunto: l’intelligenza artificiale è stata il booster di comparti strettamente legati al warfare come la cyber-sicurezza e, appunto, la raccolta/creazione di dati. Un business colossale. E praticamente senza fine, perché le guerre sono ovunque. E dove non ci sono, si possono tranquillamente creare a tavolino. Così come le minacce di terrorismo, sia esso convenzionale, sia cyber.

Anzi, quest’ultimo appare davvero il business del futuro. Basti pensare alla pantomima del Russiagate. Di fatto, smentito dalla stessa FBI dopo la sconfitta di Hillary Clinton. Ma ancora oggi presente. Anzi, sempre di più. E a giorni prepariamoci a un ritorno in grande stile delle messe in guardia rispetto alla volontà russa (e magari cinese) di interferire nel processo democratico statunitense. La guerra, il terrorismo e le minacce di destabilizzazione sono alla base del colossale schema Ponzi dell’AI. Tutti sanno che Nvidia non vale ciò che il mercato riflette. Tutti sanno che, esattamente come nel 2000, si è creata l’infrastruttura, ma ora non si sa come trarne profitto. Non a caso, si utilizzano i crediti legati al cloud come collaterale. Si opera in base a vendite contabilizzate come tali, ma senza aver incassato. Insomma, flusso di cassa basato appunto su uno schema Ponzi di crediti inesistenti. O, quantomeno, sopravvalutati in maniera spropositata.



Ormai è troppo tardi. Ormai la macchina dell’ennesima bolla non può fermarsi. E nemmeno rallentare troppo. Non a caso, da qualche tempo a questa parte, l’ossessione per il taglio dei tassi è totalmente sparita dal dibattito. Stasera la Fed ci comunicherà la sua decisione. Ma tutti danno per scontato il primo taglio nella riunione di settembre. Disinteresse totale. Mentre solo fino a un mese fa, la discussione sulla data-dependency inflazionistica pervadeva il mercato e la politica. Di colpo, le dinamiche dei prezzi non sono più un problema. E anche 25 punti base di costo del denaro lasciano abbastanza indifferenti.

La ragione? Eccola: nella giornata di lunedì, il debito governativo Usa ha superato per la prima volta in assoluto la quota di 35 trilioni di dollari. E date un’occhiata alla ratio fra debito e Pil: solo nel 2000 era a un rassicurante 56,87%, oggi è al 122,55%.

Certo, di mezzo ci sono stati l’11 settembre, Lehman Brothers e il Covid. Ma stiamo parlando di un raddoppio netto in 20 anni. E oggi la dinamica consolidata è quella di 1 trilione in più ogni 100 giorni. Ovvero, poco più di tre mesi. Capite da soli il perché della necessità di alternare sempre nuovi schemi Ponzi. E, soprattutto, il perché dello scoppio di sempre più conflitti nei quattro angoli del mondo. E quando non si tratta di guerra, pandemie. Rivolte. Crisi di sostenibilità. Ci piace il mondo dove tutto è acquistabile, tutto è a portata di mano e di app, dove al mattino il campanello di casa ci annuncia l’arrivo del corriere di Amazon come fossero i Re Magi, dove la Borsa conosce solo rialzi e dove lo spread non si muove, a meno che non faccia comodo a qualcuno? Ecco il costo da pagare. I pasti gratis non esistono. Se vuoi tutto per tutti, il prezzo è la guerra permanente di matrice orwelliana. Nel 90% dei casi, totalmente economica o comunicativa. Senza morti. Senza sangue.

Metà degli attacchi hacker sono falsi. Sovradimensionati. O generati da settori dei medesimi Stati che li denunciano. L’ho già scritto, ma vale la pena ripeterlo: avete più avuto notizie su conseguenze nefaste legate al crash informatico che ha operato da stress test dell’Armageddon tech non più tardi di due settimane fa? Ovviamente no. L’incidente più grave dai tempi del millennium bug si è risolto in un giorno. Da quello seguente, si decollava e si atterrava in tutti gli aeroporti del mondo. Gli Internet banking funzionavano. I soldi erano ancora sui conti correnti. Ma nessuno avrebbe più avuto alcunché da obiettare, se il suo Governo avesse immediatamente deciso per un drastico aumento delle spesa per ammodernare e migliorare la sicurezza informatica e tecnologica del sistema, vero? Unite a questi incidenti, quel rischio terrorismo debitamente incubato a partire dall’11 settembre 2001 e poi svezzato alla grande con il vero e proprio tour de force grandguignolesco dell’Isis, particolarmente concentrato sull’Europa, ed ecco che quei due grafici iniziali ci spiegano tutto. E su un simile panopticon globale, tu non vuoi costruirci attorno una bolla azionaria dopo l’altra? E nel contempo, visto che l’alternanza Qe-crisi ciclica funziona tanto bene, non vuoi indebitarti e spendere a deficit come un pazzo, tanto la Banca centrale monetizza e nessun cittadino chiede conto?

Lo ripeto, se vogliamo il mondo on demand in cui stiamo vivendo, questo è il prezzo. Ovviamente, vi diranno che è un russo cattivo a volervelo far pagare.

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