Alla fine della Seconda guerra mondiale la Francia si apprestò a contrastare la minaccia comunista e per farlo decise di creare due organismi all’interno dei servizi di sicurezza, e cioè le squadre d’azione (SA) e l’11esimo paracadutisti Choc. Un ruolo determinante fu certamente svolto dall’eminenza grigia di de Gaulle e cioè da Jacques Foccart oltre che dagli Stati Uniti e, in particolare, dalla CIA. Gli Stati Uniti incoraggiavano tutto ciò che potesse contribuire a lottare efficacemente contro questa minaccia. Il 1º settembre 1946 viene creato l’embrione del servizio “Azione”: militari di corpi speciali si stabiliscono nel forte, eretto da Vauban, di Montlouis, che blocca tre valli discendenti rispettivamente verso la Spagna e verso il Mediterraneo.



Qui verrà allestito un poligono di tiro, un percorso di combattimento, e soprattutto inculcato uno “spirito d’Azione” ai militari stabiliti nella vecchia fortezza. Poi, nel maggio 1947, il capitano Paul Aussaresses, che avrà un ruolo determinante nel contrastare il fronte di liberazione nazionale algerino, prende la direzione di questo forte. Nel giro di qualche anno il servizio Azione comprenderà personale in servizio attivo (150 ufficiali, 450 sottufficiali e soldati) selezionati molto severamente a Montlouis, e un contingente di 7.800 riservisti schedati, pronti a partire o a entrare nella clandestinità. Tutto il SA lavora nell’eventualità di un’invasione “rossa”. Vengono create reti del SA in ogni dipartimento, dotate di mezzi e addestrate dal personale del servizio.



A partire dal 1955, il SA sarà mobilitato contro una seconda minaccia: il FLN algerino. Ucciderà o farà uccidere i capi della ribellione e le persone che li aiutano (in particolare i trafficanti di armi). Una war-room comprendente un rappresentante di Matignon e uno dell’Eliseo fissa le “azioni” (in particolare omicidi) da condurre dal servizio Azione, a partire dai piani che vengono sottoposti da un brain-trust in cui figurano il capo del SA, il capo della “Piscine”, cioè dello SDCE, e un rappresentante del ministro della Difesa.

Per trasmettere le decisioni della war-room, un comitato è installato alla “Piscine”, boulevard Mortier, dal capo di stato maggiore delle Forze armate. In breve tempo Foccart prenderà il controllo del servizio e lo utilizzerà per costruire le sue reti parallele, ai margini dei servizi ufficiali, che faranno di lui l’uomo più potente e più temuto della Quinta Repubblica. Non dimentichiamoci infatti che il ritorno al potere del generale de Gaulle nel 1958 fu proprio merito suo. Grazie alle sue reti Foccart stava predisponendo un vero e proprio colpo di Stato per riportare al potere il generale de Gaulle, colpo di Stato che non si realizzò non tanto a causa di qualche sussulto repubblicano tra i cospiratori gollisti o militari, ma perché, sotto la pressione di queste cospirazioni e per paura di una guerra civile, i dirigenti della Quarta Repubblica presero contatti con il generale de Gaulle per cedergli il potere.



All’interno di questo colpo di Stato era stata pianificata una vera e propria azione posta in essere dall’11esimo Choc per prende il controllo della Corsica. Insomma, nel 1958, Jacques Foccart e alcuni dei suoi amici riuscirono a infiltrare e deviare dal loro scopo l’istituzione più segreta della Repubblica per fini partigiani, anche se, per il successo a cui hanno portato, queste pratiche sono state legittimate a posteriori. È così che, dal 26 giugno 1958, il nuovo ministro della Difesa, Pierre Guillaumat, gli conferisce un “attestato di soddisfazione” per le sue azioni militari contro la Quarta Repubblica! Riuscì anche a deviare una frazione dei membri di questa istituzione per creare delle reti parallele che diventeranno una delle piaghe della Quinta Repubblica.

Dopo la manifestazione del Forum di Algeri, il 13 maggio 1958, gli eventi precipitano. Viene fondato un Comitato di salute pubblica sotto la presidenza del generale Massu. Viene lanciato un appello al generale de Gaulle. Il generale Salan riceve i poteri civili e militari. Il presidente Coty tenta di chiudere il coperchio della pentola algerina. Dà ordine all’esercito d’Algeria di “rimanere nei ranghi, sotto l’autorità del governo della Repubblica”. Il 16 maggio, il generale de Gaulle si dichiara “pronto ad assumere i poteri della Repubblica”, e, lo stesso giorno, il generale Salan fa acclamare il suo nome dalla folla algerina.

Lo stesso giorno ancora, le due Camere votano lo stato di emergenza. Foccart è ancora una volta al centro del dispositivo che prepara il ritorno del generale. Si reca allora a Colombey-les-Deux-Églises. Il 19 maggio, de Gaulle precisa in una conferenza stampa che assumerebbe i poteri della Repubblica se gli venisse conferita delega al termine di una procedura eccezionale. Il giorno successivo, l’agonizzante Assemblea nazionale rinnova i poteri speciali al governo Pflimlin. Questo passo non intacca la certezza di Foccart che il ritorno del suo maestro è ormai assicurato.

Tuttavia un dato storicamente significativo è il fatto che il ritorno al potere del generale de Gaulle fu possibile grazie al supporto americano. Il 16 maggio, ossia il giorno dopo la dichiarazione con cui de Gaulle si dice “pronto a assumere i poteri della Repubblica”, Henri Tournet, l’amico intimo di Foccart, prende contatto con il colonnello americano Sternberg, capo della missione americana in Francia. Tournet e Sternberg non si sono infatti mai persi di vista dalla fine della guerra. Sternberg riferisce immediatamente del suo incontro all’ambasciatore americano a Parigi.

I telegrammi su questa faccenda diventano da allora “segreti”. Il Dipartimento di Stato sembra interessato a questo contatto con Tournet, cioè con Foccart. Il 28 maggio, Washington chiede più informazioni su Tournet, sul suo amico Foccart e sul ruolo di quest’ultimo nell’entourage del generale de Gaulle. Già il giorno seguente, Parigi invia un telegramma che solleva il velo sulle attività dei due compari. Si apprende che Tournet è andato negli Stati Uniti nel luglio 1945 e vi ha soggiornato diversi mesi. Faceva parte di una missione per conto del governo francese. Vi è tornato diverse volte. Anche Foccart ha effettuato un viaggio negli Stati Uniti nel 1946. Tournet ha continuato a mantenere relazioni strette con gli americani, specialmente con l’ambasciatore Dunn e il colonnello Sternberg, capo della missione militare americana a Parigi, e con il quale condivide un passato di guerra comune.

Durante la crisi del maggio 1958, il ruolo di Tournet diventa cruciale. È lui che, su istruzione di Foccart, mantiene il contatto con i rappresentanti americani. In questo contesto, le comunicazioni tra Tournet e Sternberg si intensificano. Tournet rassicura gli americani circa le intenzioni di de Gaulle, sottolineando che il generale vuole preservare la democrazia e rafforzare i legami con gli Stati Uniti, pur mantenendo l’indipendenza e la sovranità francese. In questo contesto di fermento politico e diplomatico, la figura di Foccart emerge come centrale. Grazie alla sua rete di contatti e alla sua abilità strategica, riesce a manovrare dietro le quinte, assicurandosi il sostegno necessario per il ritorno di de Gaulle. La sua capacità di coordinare e gestire le diverse forze in gioco, dalle reti clandestine ai contatti internazionali, si rivela determinante. Il successo di questa operazione è la testimonianza della sua influenza e del suo ruolo di primo piano nella politica francese di quel periodo.

Questi avvenimenti, che culminano nel ritorno di de Gaulle al potere, segnano una svolta nella storia della Francia. Il generale de Gaulle, sostenuto da una rete di alleati fedeli e abili strateghi come Foccart, riesce a prendere le redini del Paese in un momento di crisi, ponendo le basi per la fondazione della Quinta Repubblica.

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