Più volte su queste pagine abbiamo rivolto la nostra attenzione alle sinergie in ambito politico e militare tra Francia e India in funzione di contenimento anti-cinese nell’Indo-Pacifico. A  tal proposito il lettore ci consenta di rinviare a due articoli in particolare che illustrano la strategia posta in essere dalla Francia



Tuttavia quando si siglano accordi di tale significato esistono sempre uomini chiave e istituti o fondazioni che promuovono queste sinergie e vengono lautamente pagati e retribuiti… sotto varia forma, se possiamo esprimerci in termini allusivi.

La prima figura chiave è Shaurya Doval, responsabile di India Foundation, un istituto indiano che dagli analisti internazionali viene considerato uno dei promotori degli interessi francesi in India. Infatti le conferenze che spesso sono state organizzate da questa fondazione sono state sponsorizzate da alcune industrie militari – e non – francesi presenti in India. Ma soprattutto questa fondazione ha svolto un ruolo chiave per consentire all’India di acquistare per 7 miliardi di euro 36 aerei Rafale della Dassault.



La seconda figura chiave è il responsabile della sicurezza nazionale dell’India, Ajit Doval, padre di Shaurya Doval.

La terza figura chiave è Rajeev Chandrasekhar, ministro dell’Informazione tecnologica,  che ha collaborato a lungo con Airbuse Thales.

Insomma, la lobby francese – soprattutto quella dell’industria dell’elettronica e delle armi – sta svolgendo un ruolo sempre più importante nelle scelte militari e più in generale economiche che l’India sta attuando in questi ultimi anni. Ma anche la Fondazione Dassault svolge un ruolo importante a livello di soft power.



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