Quanto l’attuale conflitto tra la Russia e l’Ucraina stia dimostrando l’importanza della guerra dell’informazione o della propaganda lo dimostra il fatto che anche il ministero degli Esteri francese si sta muovendo per contrastare le operazioni di influenza ai danni della Francia. Infatti il ministero intende lanciare una task force informativa interministeriale di sei mesi, la TF2I (Task Force Informationnelle Interministérielle).



Questa task force dovrebbe tutelare la Francia dalle influenze straniere soprattutto in periodo di crisi. La decisione di istituire questa task force è stata presa all’interno del Consiglio di difesa e sicurezza nazionale il mese scorso. Tuttavia non dimentichiamoci che la Francia possiede già strumenti in grado di contrastare in modo efficace le strategie di influenze straniere, come dimostrano le iniziative poste in essere dalla Dgse, dalla Dgsi e da Viginum, il servizio lanciato nel luglio 2021 per combattere le interferenze straniere. Queste iniziative sono coordinate da un organismo denominato Colmi (Comité Opérationnel de Lutte contre les Manipulations de l’Information), supervisionato dal segretariato della difesa e della sicurezza. Staremo a vedere se tutto ciò non creerà un’inutile duplicazione di apparati, una sovrapposizione di compiti che invece di facilitare l’opera di contrasto finirà per agevolare le operazioni di influenza estera.



Ad ogni modo il ministero degli Esteri preparerà anche un documento quadro relativo alla “Strategia nazionale sull’influenza” della Francia. L’idea per il documento è stata avanzata nella revisione strategica nazionale del 2022, presentata a novembre, che ha posto l’accento sulle sfide informative e ha incluso “l’influenza” come componente militare. Al di là della guerra dell’informazione con la Russia, in particolare in Africa, la Francia è preoccupata per le operazioni cinesi, iraniane e turche.

D’altra parte, ,data l’importanza cruciale che riveste per la Francia l’Africa, già lo scorso anno il ministero degli Esteri aveva posto in essere una divisione di strategia e monitoraggio relativa all’influenza straniera, coordinata dal diplomatico e specialista del Medio Oriente Charles Thépaut e collegata al dipartimento di comunicazione e stampa del ministero, o Dcp, guidato da Anne-Claire Legendre.



In conclusione staremo a vedere se ci sarà una reale cooperazione su questa tematica così vitale per la Francia tra il ministero degli Esteri e quello della Difesa e vedremo se il generale Pascal Ianni, capo del centro di pianificazione e strategia militare, sarà veramente in grado di portare a termine un lavoro efficace a favore dell’interesse nazionale francese. O se al contrario questa iniziativa portata avanti al ministero degli Esteri si rivelerà una inutile duplicazione e finirà per essere sostanzialmente velleitaria.

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