Anche la Francia come gli Stati Uniti ha avuto la sua FBI, diretta da un personaggio assolutamente singolare non molto diverso da Edgar Hoover. Stiamo parlando di un uomo di bassa statura, un trentenne, elegante e paffuto, che presso il suo ufficio in Rue des Saussaies fonderà il servizio segreto interno. Stiamo parlando di Roger Wybot, il capo degli “incorruttibili” della Direzione della sorveglianza del territorio (DST). Nata nel 1944 la sede dell’intelligence interna si trovava all’ultimo piano sul lato dei Renseignements généraux (RG). Una delle principali missioni era quella di cacciare i collaborazionisti e combattere i servizi comunisti mentre la Guerra fredda si avviava. A seguito di un rapporto della Commissione della giustizia un decreto del 16 novembre 1944 diede vita alla “nuova” DST, forte di quattrocento uomini, e nominò Roger Wybot a capo, insieme al suo vice, Stanislas Mangin, fratello dell’ex delegato militare nazionale Louis Mangin e figlio del generale del 1914-1918 Charles Mangin.
Il vero nome di Wybot era Roger-Paul Warin. Nato nel 1912 a Parigi, scelse questo pseudonimo nella Resistenza, in seguito a ricerche numerologiche ed esoteriche di cui era appassionato. Titolare della carta n. 45 della Francia libera, era figlio di un impiegato, diplomato al politecnico di Parigi e ufficiale di cavalleria fino all’armistizio del 1940. Dopo alcune missioni speciali, si recò a Londra e diresse in modo efficiente la sezione di controspionaggio del BCRA, cioè il servizio segreto della Francia libera del generale de Gaulle. Uno dei suoi più fidati collaboratori era il commissario Paul Heintzelmann, che lo salvò quando venne arrestato durante l’occupazione.
Un altro suo collaboratore era il commissario André Guérin, detto “Toto”. Si occupava degli archivi, che salvò dalle mani naziste nel 1940. Un altro prezioso collaboratore era Jean-Michel de Kersaudy, ex-radio delle Forze navali francesi libere. Marinaio bretone, riprenderà in mano i servizi radio della nuova DST. Wybot conferirà al suo servizio una reputazione temibile. Appare poco nei saloni e nelle serate. Ama i fiori, i cani, la vita tranquilla e confortevole. È meglio essere suoi amici che suoi avversari.
Ma esiste un elemento di continuità con il suo omologo dell’FBI, e cioè la sua omosessualità. E il capo della DST la nasconde meno dei suoi omologhi dell’FBI e del MI5, J. Edgar Hoover e Roger Hollis, la cui omosessualità sarà rivelata solo dopo la loro morte. Si ride di nascosto al 13 di Rue des Saussaies, la sede della DST, ma si riconosce che le affinità elettive del “capo” spiegano alcune nomine nella sua stretta cerchia. Pochi anni dopo, sarà accusato di aver messo sotto sorveglianza il suo ex capo, Charles de Gaulle. In seguito, questo gollista diventerà un anti-gollista ossessivo ai margini dell’OAS, l’organizzazione clandestina degli estremisti dell’Algeria francese.
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