L’atteso annuncio ancora non c’è stato, ma ITA andrà comunque a Lufthansa: parola del Presidente di ITA Antonino Turicchi che a margine dell’inaugurazione della nuova lounge presso l’aeroporto di Fiumicino ha dichiarato che ormai l’operazione con Lufthnasa è cosa fatta.

Infatti, il Gruppo Lufthansa e i tecnici del Mef avrebbero già trovato la quadra tecnica sull’operazione di privatizzazione del vettore italiano da qualche giorno e mancherebbe solo il via libera politico che potrà essere dato esclusivamente dal presidente del Consiglio Giorgia Meloni.



Il Governo, nella fattispecie, dovrebbe sottoscrivere un Mou con i tedeschi per cedere una consistente fetta della nostra compagnia di bandiera a Lufthansa Group che prenderà in futuro anche la gestione del vettore di bandiera. Tutto questo dovrebbe avvenire tra i mesi di settembre e novembre del 2023.

Con ITA salirebbero quindi a 6 le compagnie gestite o di proprietà dei tedeschi. ITA, dopo che Lufthansa avrà sottoscritto l’aumento di capitale riservato, entrerà a far parte di Star Alliance di cui fanno parte anche United, Singapore Airlines, Air China e Air Canada, solo per citarne alcune.



Rimandate quindi solo di qualche mese le nomine dei consiglieri tedeschi nel Cda di ITA e che dovrebbero prevedere in autunno l’ingresso di Jörg Eberhart come CEO. Eberhart ormai segue il dossier Alitalia/ITA dal 2019, molto probabilmente a ottobre dovrebbe prendere il posto di Fabio Lazzerini con i poteri di straordinaria amministrazione. Eberhart, inoltre, dovrebbe essere affiancato, nel futuro Cda di ITA, da Harry Hohmeister, attuale membro del Cda e capo del settore commerciale del Gruppo Lufthansa.

Nei piani di Lufthansa il settore commerciale di ITA, invece, dovrebbe andare in mano ad Alan Chisari, manager svizzero che in Lufthansa è attualmente Vicepresidente delle vendite Europa, Medio-Oriente e Africa e che dovrebbe in futuro andare a sostituire l’attuale Direttore Marketing e Commerciale Emiliana Limosani, molto vicina al Ceo Lazzerini. La Limosani è anche l’attuale AD della società che gestisce il programma di fidelizzazione Volare.



Anche internamente, sempre in autunno, ci dovrebbero essere dei cambiamenti all’orizzonte: Lufthansa, infatti, dovrà creare uno staff di manager per gestire ITA in modo da creare quell’integrazione nel gruppo per poter armonizzare le attività di gestione della compagnia aerea. Jörg Eberhart dovrebbe prendersi carico di ricoprire anche il ruolo di Accountable Manager ed è molto probabile che si potrà scegliere anche un nuovo Direttore Operazioni Volo di cui si fida ciecamente, mettendo fine all’era di Riccardo Privitera attuale Dov di ITA, e di conseguenza allo spadroneggiamento dell’attuale rete sindacale sui passaggi macchina.

Nelle ipotesi dei tedeschi, il marchio Alitalia andrebbe riposizionato sul lungo raggio, mentre se il marchio ITA non verrà sostituito da un brand molto più commerciale e quindi dovesse restare ancora in attività, si posizionerebbe sulle rotte di corto e medio raggio, ma questo non potrà accadere se prima non si saranno concluse le cause degli ex lavoratori Alitalia per la continuità aziendale. Infatti, ITA, nella visione dei tedeschi, non dovrebbe entrare fin da subito nel segmento premium, quello già coperto da Lufthansa e Swiss per intenderci, in quanto non è nelle stesse condizioni tecnico-operative in cui si trovava Alitalia nel 2020. Lufthansa, infatti, riteneva già allora che Alitalia, grazie alla qualità e alla professionalità nel settore di manutenzione, sicurezza e prodotto, fosse alla stessa stregua di Lufthansa anche se non aveva lo stesso dimensionamento di flotta e gli stessi risultati economici.

Lufthansa riteneva altresì che Alitalia all’epoca con 100 aerei fosse dimensionata a sufficienza e che il personale di allora andasse solo riorganizzato per essere utilizzato al meglio sia in termini di rotte che di migliore performance. Per questo il primo passo di Lufthansa sarà quello di trasferire il proprio know-how a ITA sia per la parte commerciale, sia per la parte tecnica dove è particolarmente incisiva proprio con Lufthansa Technik.

I benefici per iTA derivanti da questa alleanza sicuramente troveranno sfogo nella riduzione dei costi anche per mezzo di una revisione dei contratti con i fornitori, che a detta di Lufthansa dovrebbero portare benefici al vettore italiano per oltre 100 milioni di euro nel breve periodo.

Un esempio di integrazione tra le due compagnie è certamente la gestione del prodotto che per tutto il gruppo Lufthansa è demandata a un manager a Vienna che fa capo ad Austrian Airlines, oppure sulle attività di revenue management, dove questa attività è demandata a Zurigo a un manager di Swiss. I tedeschi stanno pensando di fare la stessa cosa a Roma dove potrebbe essere creato un centro per servire alcune attività di supporto per tutto il gruppo.

Lufthansa crede fortemente nell’integrazione dei sistemi tra le varie compagnie del gruppo e, quindi, l’armonizzazione delle prenotazioni, ma soprattutto l’integrazione con il programma fedeltà di Lufthansa, Miles & More.

Il ruolo di Fiumicino nei piani di Lufthansa non è quello di ridimensionare l’unico hub nazionale, ma di valorizzarlo soprattutto per l’area del Sud Europa, in quanto Monaco e Francoforte sono hub già saturi per l’attività di feederaggio e pertanto il ruolo di Fiumicino verrebbe certamente valorizzato. in particolare sulle destinazioni di Nord America, Asia e in previsione per lo sviluppo dei voli da e verso l’Africa che potrebbe essere la vera sfida per aggredire nuovi mercati emergenti.

Lufthansa su Malpensa ha le idee molto chiare perché ritiene che lo scalo varesino non sia un vero e proprio hub, mentre Milano Linate lo potrebbe diventare in quanto ha la catchment aerea e un numero sufficiente di aeroplani che possono operare rotte di feederaggio. Quindi, su Malpensa ci dovrà accontentare in quanto lo scalo per il momento sarà destinatario della sola attività cargo.

Ecco, quindi, che i piani di Lufthansa per ITA stanno prendendo forma: il vettore italiano, infatti, dovrà arrivare nel 2027 a circa 100 aeromobili, e accaparrarsi gli spazi che attualmente non riesce a coprire.

Da una prima analisi abbiamo valutato che la prima trimestrale di ITA (first quarter ’23) dovrebbe riportare una perdita operativa stimata in non più di 200 milioni di euro. Infatti, per tutte le compagnie aeree il fattore resta positivo e quindi sull’onda di questo trend anche ITA dovrebbe poter cavalcare l’onda positiva. Ecco quindi che il prezzo di vendita di ITA ai tedeschi, che dovrebbe avvenire sotto forma di aumento di capitale riservato, dovrebbe essere confermato nell’ordine dei 250-300 milioni di euro per una quota azionaria stimata in una forchetta compresa tra il 35% e il 39%.

Non bisogna dimenticare che nella prossima tornata assembleare di maggio ITA è in scadenza di tutto il Consiglio di amministrazione e che dovrà quindi essere nuovamente costituito. Nei piani del Governo, Fabio Lazzerini, attuale Ceo, con molta probabilità non dovrebbe essere riconfermato e già in questa tornata assembleare potrebbe uscire di scena dall’esecutivo di ITA. Infatti, per Lazzerini, nonostante la recente visita in udienza di benedizione da papa Francesco, non ci sarebbero all’orizzonte possibilità per una sua riconferma. Si ipotizza che il manager milanese potrebbe anche rinunciare alla carica di Direttore generale, ma solo se riceverà in cambio un consistente gruzzoletto che gli consentirà di passare qualche anno in tranquillità. Sarà interessante nel caso capire come si schiereranno i sindacati sull’eventuale dipartita anticipata di Lazzerini visto e considerato che è stato proprio lui a sostenere il sindacato nell’operazione di aumento degli stipendi anzitempo. Di conseguenza dovrebbero essere accantonati anche tutti i progetti che Lazzerini aveva annunciato recentemente, come ad esempio la creazione di una low cost con il brand Alitalia. L’unica incognita è se questa uscita di scena dell’attuale Ceo sarà a breve scadenza oppure quando entreranno i tedeschi.

Anche l’attuale Presidente Antonino Turicchi e l’ex manager di EasyJet Frances Ouseley non rientrerebbero nei piani di Lufthansa sul medio e lungo periodo, ma dovrebbero comunque essere riconfermati in questa tornata di nomine di metà maggio. Diversa è la situazione per Gabriella Alemanno e Ugo Arrigo, che invece erano di nomina della presidenza del Consiglio e per i quali invece viene data per certa la riconferma.

Sarà necessario, invece, attendere la prima decade di maggio per capire effettivamente se Lazzerini sarà riconfermato o meno e chi potrebbe eventualmente andare al suo posto per gestire un interregno in attesa del via libera all’operazione ITA-Lufthansa da parte dell’Unione europea.

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