Il Cda di ITA Spa in data 28 marzo 2023 ha approvato il progetto di bilancio al 31/12/2022. Secondo il comunicato stampa della compagnia, lo scorso anno si è chiuso con una perdita netta di circa 486 milioni di euro, i ricavi sono stati pari a 1,576 miliardi e l’Ebitda (strano indicatore per un comunicato sui risultati economici!) è negativo per 338 milioni. In cassa al 31/12/2022 risultavano 418 milioni, mentre il patrimonio netto alla stessa data era pari a 524 milioni.
La compagnia ha poi dichiarato che i passeggeri trasportati nel 2022 sono stati poco più di 10 milioni e che inoltre la società ha raggiunto il 99% di regolarità delle operazioni e l’81% di puntualità, traguardando risultati importanti in un settore ancora in affanno a livello internazionale. Il risultato dell’esercizio risulta coerente con la fase di “start-up” della società in un contesto di mercato ancora debole nei primi mesi dell’esercizio per effetto del perdurare della pandemia Covid e va detto che i risultati dell’esercizio 2022 sono stati significativamente impattati dall’aggravio del costo del carburante successivo allo scoppio del conflitto russo-ucraino, unitamente al rilevante deterioramento del tasso di cambio eur/usd, i cui impatti sono stati solo parzialmente tradotti in aumento dei ricavi e mitigati da un’attenta e oculata gestione operativa, nonché da un’estrema attenzione al controllo dei costi.
Fin qui il riassunto del comunicato stampa rilasciato dalla compagnia di bandiera, dove sarebbe stato però “distrattamente” omesso che la società avrebbe perso circa 600 milioni (oltre il 40% del fatturato e circa 1,65 milioni al giorno) a livello di risultato operativo (Ebit) e che nell’ipotesi di aver subito una perdita netta superiore al terzo del capitale si troverebbe già alla fine dello scorso anno nelle condizioni disciplinate dall’art 2446 c.c. ovvero che “in tale situazione gli amministratori o nel caso di loro inerzia il collegio sindacale, devono senza indugio convocare l’assemblea per gli opportuni provvedimenti. All’assemblea deve essere sottoposta una relazione sulla situazione patrimoniale della società, con le osservazioni del collegio sindacale. Nell’assemblea gli amministratori devono anche dare conto dei fatti di rilievo avvenuti dopo la redazione della relazione”.
Gli esperti del settore avevano evidenziato alcune criticità sul bilancio approvato al 31/12/2021 che è utile analizzare perché potrebbero essere rimaste anche nel progetto di bilancio eguali o amplificate e sarebbero principalmente le seguenti:
– il mantenimento di un extra valore positivo inserito nel bilancio 2021 (circa 73 milioni) tra immobilizzazioni immateriali in relazione alla rivalutazione del ramo aviation ex Alitalia (quello pagato 1 euro);
– il mancato accantonamento nel passivo di un fondo straordinario per i rischi connessi alle cause dei quasi 1.300 lavoratori ex Alitalia;
– l’impatto delle perdite del primo trimestre 2023 sul valore patrimonio netto alla data della riunione in quanto una più prudente classificazione delle poste contabili sopra menzionate avrebbe complessivamente portato il Cda a prendere atto di una situazione di azzeramento totale del capitale ai sensi dell’art. 2447 cc.;
– l’inserimento e il mantenimento nel patrimonio di una posta attiva molto rilevante relativa a imposte anticipate (sembrerebbe nell’ordine di 150 milioni!).
Ora vediamo nel dettaglio le criticità testé elencate.
La questione inserimento tra le immobilizzazioni di una sorta di avviamento del ramo aviation ex-Alitalia senza appostare nel passivo una posta quale fondo straordinario per le cause dei quasi 1.300 lavoratori ex Alitalia sembra esprimere un’enorme contraddizione. Infatti, nella complicata situazione di trasferimento degli assets da Alitalia a ITA, il dibattito si è sempre soffermato sul fatto la parte reclamante sostiene che ITA è la prosecuzione di Alitalia. L’inserimento e il mantenimento nell’attivo patrimoniale di una posta di extra valore positivo per il contributo che il ramo aviation offre al business di ITA dovrebbe definire automaticamente l’esistenza di un ramo di azienda ex Alitalia e quindi implicitamente l’esistenza di una sorta di continuità aziendale. Nella fattispecie si sarebbe dovuto inserire, per coerenza, un fondo straordinario quantificando monetariamente l’eventualità di perdere le cause, e una stima prudenziale potrebbe essere quella di 100-150 milioni di euro complessivi.
La questione sulla mancata valutazione dell’impatto sul Patrimonio Netto attuale delle perdite nel primo trimestre 2023. Nell’affrontare il progetto di bilancio e in presenza di una perdita significativa che andrebbe certamente a intaccare il capitale sociale (come in questo caso) gli amministratori dovrebbero capire, nell’ambito di una valutazione sulla continuità aziendale, se e quale potrebbe essere l’impatto delle eventuali perdite del primo trimestre dell’anno in corso, in aggiunta a quelle già inserite nel progetto di bilancio. Per fare un esempio, se la perdita di ITA al 31/12/2022 è stata quantificata in 486 milioni di euro e la trimestrale indica una perdita netta di 200 milioni di euro allora il patrimonio netto attuale si ridurrebbe a 286 milioni di euro con tutto ciò che ne consegue ai sensi del 2446 e 2447 c.c.
La questione delle imposte anticipate. La definizione delle imposte anticipate, a cura dell’OIC 25, è la seguente: “Le attività per imposte anticipate rappresentano gli ammontari delle imposte sul reddito recuperabili negli esercizi futuri riferibili alle differenze temporanee deducibili o al riporto a nuovo di perdite fiscali”. Esse sono difatti attinenti a differenze, assolutamente di tipo temporaneo, deducibili negli esercizi successivi. Le imposte anticipate sono quindi tendenzialmente generate da componenti negativi di reddito deducibili ai fini fiscali in esercizi successivi a quello in cui vengono imputati al conto economico civilistico. ITA nei piani industriali ha sempre sostenuto che sarebbe andata a pareggio di bilancio già nei primi due/tre anni così come anche dichiarato in Audizione alla commissione Trasporti alla Camera dalla viceministra dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, sul piano industriale e sull’avvio dell’attività di Italia Trasporto Aereo Spa.
Sconfessato ormai il piano industriale originario dalle enormi perdite consuntivate, venuta meno l’alleanza SkyTeam che fungeva da importante sostegno sulla parte dei ricavi e aumentato significativamente il costo del lavoro futuro in base ai recenti accordi sindacali, le probabilità di una ITA profittevole (che erano già molto limitate sin dalla fase progettuale) si sono oggettivamente ridotte se non sono addirittura del tutto scomparse. Nell’attesa di un nuovo auspicabile piano industriale a guida Lufthansa la logica suggerirebbe su questo punto una maggiore prudenza.
Ma non tutti i mali vengono per nuocere, anche se ITA registra forti perdite rispetto ai concorrenti, che pur in presenza del caro carburante fanno emergere dati positivi, ieri il Ceo di Lufthansa Carsten Spohr ha fatto sapere che oggi sarà a Roma per chiudere la partita con il Governo. Lo ha riferito lo stesso Spohr che ieri era presente all’ A4E Aviation summit a Bruxelles, spiegando che l’ultimo tassello da risolvere “resta la valutazione di ITA” dato che “tutti gli altri ostacoli su piano industriale sembrano essere risolti”. Insomma, a questo punto eliminati dalla scacchiera tutti i contras resta da concordare il conquibus anche a seguito delle perdite registrate nel 2022 da ITA.
Dalle parole di Spohr si intuisce che ci sia stata nelle ultime ore un’accelerazione nel dossier ITA/Lufthansa e che molto probabilmente nell’ultima seduta del Cda di ITA sarebbe stato approvato anche il piano industriale, un piano armonizzato con quello predisposto dei tedeschi, ecco quindi che una delle forti criticità iniziali, soprattutto sulla questione del numero di aerei in flotta (adesso si parla di circa 105-110 aeromobili nel quinquennio al posto dei 150 inizialmente ipotizzati) sarebbe stata del tutto superata con buona pace anche dei sindacati.
Forse, come sempre nella storia di Alitalia, sono i numeri delle perdite a determinare le decisioni importanti. Per gli sviluppi, quindi, non possiamo far altro che attendere gli esiti della giornata di oggi.
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