Mohammed bin Abdulaziz al-Khulaifi, ministro di Stato presso il ministero degli Esteri del Qatar, si trova al centro delle questioni più sensibili della nazione. Con la guida del Primo ministro Mohammed bin Abdulrahman al-Thani, che gestisce la diplomazia del Paese, al-Khulaifi gioca un ruolo cruciale fornendo mediazione e informazioni vitali in ambiti politici e di sicurezza complessi. Nominato per la sua posizione corrente da un decreto emirale un anno fa, al-Khulaifi ha rapidamente assunto il ruolo di mediatore principale tra Israele e Hamas, trasformandosi da un esperto diplomatico a una figura chiave nei negoziati per il rilascio degli ostaggi israeliani e per l’invio di aiuti umanitari a Gaza. La sua posizione lo ha reso il punto di riferimento per una vasta rete di capi di Stato, ministri, diplomatici e agenzie di intelligence coinvolti nel conflitto di Gaza.



Al-Khulaifi, che ha un background in legge, opera sotto l’ala del suo superiore, il Primo ministro e ministro degli Esteri al-Thani, che gestisce anche la strategia di intelligence del Qatar. Quest’ultimo ha partecipato a un incontro significativo all’hotel Royal Monceau a Parigi il 23 febbraio, per discutere di un possibile cessate il fuoco a Gaza con figure chiave come il capo della CIA William Burns, i direttori del Mossad e dello Shin Bet, David Barnea e Ronen Bar, e il capo dei servizi segreti egiziani, Abbas Kamel.



Prima dell’assalto di Hamas a Israele il 7 ottobre 2023, al-Khulaifi aveva già ricevuto l’incarico dall’emiro Tamim bin Hamad al-Thani di occuparsi della questione palestinese, portando gradualmente alla riduzione del coinvolgimento di Mohammed al-Emadi, a capo del Comitato di Riabilitazione di Gaza del Qatar. Al-Khulaifi ha facilitato la visita in Qatar del leader dell’ANP Mahmoud Abbas e del suo capo dell’intelligence Majed Faraj, accogliendoli personalmente all’aeroporto di Doha. Rimane inoltre il principale contatto per Khaled Meshaal, capo delle relazioni esterne di Hamas, e Ismaïl Haniyeh, leader del movimento con sede a Doha.



Nel suo ruolo precedente come vice responsabile degli affari regionali di al-Thani, al-Khulaifi ha tessuto relazioni importanti con i principali attori della regione, incluso il ruolo di intermediario tra Washington e Teheran, che ha portato al rilascio di cinque ostaggi americani detenuti in Iran. In cambio, ha negoziato il rilascio di beni iraniani del valore di oltre 6 miliardi di dollari, che sono stati trasferiti alla Banca centrale dell’Iran tramite un istituto bancario in Qatar. Ha compiuto diverse visite a Teheran, incontrando figure di spicco come il presidente Ebrahim Raisi e il ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian, oltre ai leader del Consiglio Supremo di Sicurezza Nazionale.

Al-Khulaifi ha rappresentato il Qatar in numerose missioni diplomatiche, inclusa la visita dell’emiro in Francia e interventi in Libano durante una grave crisi politica, dove ha incontrato importanti leader politici e di sicurezza. Sebbene impegnato in viaggi e responsabilità internazionali, al-Khulaifi ha trovato tempo per supervisionare eventi significativi come l’incontro degli inviati stranieri delle Nazioni Unite in Afghanistan a Doha, mostrando l’ampiezza del suo coinvolgimento nelle questioni internazionali.

Formazione giuridica e ruoli precedenti hanno forgiato la reputazione di al-Khulaifi, che si è laureato all’Università di Berkeley e ha servito come avvocato presso la Corte di cassazione del Qatar. È autore di numerosi lavori su diritto bancario e commerciale, ed è stato consigliere legale del Primo ministro al-Thani dal 2018. Questa esperienza lo ha portato a difendere vigorosamente gli interessi del Qatar a livello internazionale, inclusa la sua rappresentanza presso la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia per contestare la legalità dell’embargo imposto al Qatar da Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Bahrein ed Egitto tra il 2017 e il 2021. Il Qatar ha anche ingaggiato lo studio legale di New York Debevoise & Plimpton per assistenza in questo caso, dimostrando l’impegno di al-Khulaifi a utilizzare la sua esperienza legale per sostenere la posizione del suo Paese.

La sua capacità di agire sia nel campo della diplomazia che in quello legale ha rafforzato la sua posizione come figura chiave nella politica estera del Qatar, con un’ampia rete di contatti e un ruolo significativo nella risoluzione dei conflitti regionali. La sua efficacia come mediatore e la sua competenza legale lo hanno posizionato come una risorsa preziosa per l’emiro e il governo del Qatar, mentre continuano a navigare in un ambiente geopolitico complesso e in rapida evoluzione.

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