Molto opportunamente il portale La Nuova Europa ha pubblicato il testo integrale del Mandato del XXV Concilio mondiale del popolo russo, patrocinato dalla Chiesa ortodossa russa. La seduta straordinaria, presieduta dal patriarca Kirill di Mosca, si è tenuta il 27 marzo scorso. Questo documento dice molto sul retroscena culturale, ancor prima che religioso, che sottostà all’attuale politica di Mosca, e che tende a giustificarla.
La premessa al documento è l’affermazione del “Mondo russo” come fenomeno spirituale, culturale e civile, i cui confini vanno ben oltre quelli dell’attuale Federazione Russa, come anche della grande Russia storica. “Oltre ai rappresentanti dell’ecumene russa sparsi in tutto il mondo, il Mondo russo comprende tutti coloro per i quali la tradizione russa, i luoghi santi della civiltà russa e la grande cultura russa costituiscono il valore supremo e il senso della vita”.
Il documento continua affermando che per la Russia “la missione spirituale è quella di essere ‘Baluardo’ universale a difesa del mondo dal male”. Un male che viene identificato con l’Occidente ed infatti, riguardo all’istruzione, si dice che “I programmi di istruzione, come pure i programmi educativi nazionali, devono essere epurati da concezioni e orientamenti ideologici distruttivi, segnatamente di matrice occidentale, estranei al popolo russo e deleteri per la società russa”.
Il punto centrale delle numerose proposte operative per il potere legislativo ed esecutivo è la famiglia, definita “il fondamento della vita nazionale russa e la roccaforte interiore della tradizione del Mondo russo”. La famiglia è anche l’unica possibilità per evitare la principale minaccia per la Russia: la catastrofe demografica. Lo Stato deve sviluppare una politica (e i suggerimenti sono molti e articolati) per consentire alle famiglie di generare tre o quattro figli, così da raggiungere l’obiettivo previsto dallo scienziato russo Mendeleev (l’inventore della tavola periodica degli elementi, 1834-1907), cioè 600 milioni di abitanti nel giro di un secolo. Attualmente la Federazione Russa conta circa 145 milioni di abitanti. È compito dello Stato, quindi, proteggere la famiglia “dalla propaganda dell’aborto, dalla immoralità e promiscuità sessuale, nonché dalla sodomia e da altre perversioni sessuali”.
Per garantire un aumento significativo della natalità si invita a rinunciare allo sviluppo dei grandi e grandissimi agglomerati urbani, per passare a “una distribuzione uniforme, tradizionale in Russia, della popolazione e delle forze produttive sul territorio del paese tramite il massiccio trasferimento degli abitanti delle città in villaggi suburbani dotati di tutti i servizi, in abitazioni”.
Infine, il problema immigrazione, dove occorre “Tutelare le famiglie russe, i loro diritti e interessi socioeconomici. Tutelare l’identità della civiltà russa, lo spazio unitario del paese in ambito giuridico, culturale e linguistico. Tutelare i diritti e gli interessi legittimi del popolo russo e degli altri popoli autoctoni della Russia”. Inoltre, è bene “Creare condizioni favorevoli al massiccio rientro in Russia dei connazionali, nonché al trasferimento qui di specialisti stranieri altamente qualificati, di scienziati, di investitori assieme alle loro famiglie, che siano leali alla Russia e disposti a integrarsi dal punto di vista linguistico e culturale”.
Nel documento si parla anche di una missione storica della Russia, quella di sventare i tentativi di instaurare nel mondo un’egemonia universale e di sottomettere l’umanità a un unico principio malvagio. Vale a dire: “la missione di ‘Baluardo’ [Katéchon] in difesa del mondo dall’assalto del globalismo e dalla vittoria dell’Occidente caduto nel satanismo”. La Russia deve tornare alla “dottrina della triunità del popolo russo, che esiste da oltre tre secoli, secondo la quale il popolo russo è costituito da Grandi russi, Piccoli russi [ucraini] e Bielorussi, che sono rami (sub-etnie) di un unico popolo, e il concetto di ‘russo’ abbraccia tutti gli slavi orientali, discendenti della Rus’ storica”. In questa prospettiva, “la guerra che si combatte nei territori della Russia sud-occidentale dal 2014”, cioè in Ucraina, diventa una “Guerra santa”.
Date queste posizioni, non meraviglia che Putin si trovi in accordo con Kirill, ma questa commistione tra religione, nazionalismo estremista e regime autoritario è estremamente pericolosa. Per la stessa Russia e per il mondo.
Tuttavia, non si tratta di una posizione isolata: basti pensare a quello che viene definito “l’eccezionalismo americano”, una visione per la quale gli Stati Uniti hanno la missione di estendere a tutto il mondo il loro modello di democrazia. Una missione che ha la sua origine nel puritanesimo dei Padri pellegrini. Certo, a differenza della Russia, gli Stati Uniti sono una democrazia, seppure particolarmente travagliata in questo periodo. Intanto, stanno sorgendo altri “eccezionalismi”, come quello cinese e quello indiano, e diventa sempre più difficile gestire pacificamente e in modo positivo le relazioni internazionali.
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