Ciò che sta avvenendo in questo momento nel contesto della formazione superiore russa è prevedibile per un sistema di natura autoritaria qual è quello russo. Stiamo alludendo non solo alla censura ma anche al controllo dell’insegnamento, che determina quindi la privazione della libertà del dissenso verso le istituzioni pubbliche.



Non deve dunque destare sorpresa il provvedimento che è stato preso il 9 dicembre dalla direzione della Scuola superiore di economia (Hse), una prestigiosa università pubblica di insegnamento e ricerca, che ha licenziato la docente Dinara Gagarina per aver espresso dissenso nei confronti dell’offensiva militare russa in Ucraina. Attraverso la collaborazione dei servizi di sicurezza russi la commissione che ha licenziato la studiosa è stato in grado anche di indagare sulle persone che avevano manifestato attraverso i social network il loro assenso per le sue posizioni politiche. Insieme a Gagarina anche il politologo Vitaly Kovin è stato licenziato poiché era coinvolto nella campagna di trasparenza elettorale organizzata dall’Ong Golos (la parola russa per “voce”). Anche in questo caso il peso dei servizi di sicurezza russi ha giocato un ruolo decisivo.



Complessivamente negli ultimi 18 mesi in Russia si sta verificando un profondo ridimensionamento dell’istruzione superiore. Lo dimostra il fatto che presso la scuola superiore di economia il rettore è stato sostituito con Nikita Anisimov che ha nominato l’ex colonnello dell’Fsb Sergey Rozhkov di Belgorod come vice-rettore per la sicurezza.

Ufficialmente Rozhkov dovrebbe occuparsi di sicurezza antiterrorismo nei siti universitari, di misure antincendio e della protezione delle informazioni. Gestisce anche il centro di addestramento militare dell’Hse, che consente agli studenti volontari di svolgere il loro servizio militare insieme ai loro studi e di unirsi alle riserve. Questo profondo cambiamento all’interno della scuola di economia è di particolare significato se consideriamo che nel 2008 il fondatore dell’Hse aveva rifiutato di soddisfare le richieste del Guvd – il braccio di Mosca del ministero dell’Interno – di escludere gli studenti che partecipano alla Marcia del dissenso contro il governo. Durante le proteste che circondano l’elezione di Vladimir Putin per il suo terzo mandato nel 2011, e di nuovo nel 2012, e anche in mezzo ai dibattiti sull’annessione della Crimea nel 2014, la Hse aveva mantenuto la sua immagine come luogo di libertà di parola per studenti e insegnanti.



D’altronde il cambiamento che l’attuale rettore ha posto in essere non deve sorprendere, se consideriamo che in passato aveva organizzato presso l’università di Vladivostok nel 2019 un incontro tra Vladimir Putin e il presidente nordcoreano Kim Jong-un.

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