In quale modo gli Usa monitorano l’attuale situazione in Ucraina? Attraverso strumenti numerosi e ben articolati.

In primo luogo, attraverso un centro specializzato chiamato Europe and Eurasia Mission Center (Eemc) diretta da David Marlowe, un’agenzia di copertura dell’attività della Cia.

In secondo luogo, grazie alla strettissima collaborazione che vi è stata fra l’intelligence americana – Cia, Nsa e Dia – con i servizi di sicurezza ucraini. Ad esempio, la National security agency collabora con l’intelligence ucraina Szru, mentre la Cia collabora strettamente con l’Sbu.



Un ruolo altrettanto significativo è stato dato anche dalla Francia, in particolar modo dal gruppo francese Thales, che ha fornito strumenti di guerra elettronica, come rivelato dal sito investigativo Disclose, non solo all’Ucraina, ma anche alla Russia. Per non parlare poi del contributo molto importante fornito da parte americana all’Ucraina dall’azienda americana Silver Back 7, diretta da Victor Levine, o quello altrettanto importante di Stephen Dorff sotto il profilo dell’addestramento. D’altronde, la sinergia tra i servizi segreti americani, europei e ucraini – ammesso che ce ne fosse bisogno – è ulteriormente confermata da una notizia recentissima data dall’agenzia di stampa Reuters.



Infatti, secondo Reuters, sia l’agenzia di intelligence informatica francese sia quella ucraina – in collaborazione con quella americana, cioè con la Nsa – stanno indagando su un cyberattacco posto in essere da un gruppo di hacker che è stato in grado di interrompere l’accesso a internet via satellite dell’Ucraina. Questa informativa è interessante non tanto perché molto probabilmente l’attacco hacker sarà ricondotto o alla Russia o alla Bielorussia – ben difficilmente alla Cina –, ma perché questa informativa dimostra la stretta collaborazione che vi è stata – e vi è tuttora – tra le agenzie di intelligence francese, americana e ucraina. Inoltre è altrettanto importante il fatto, come riferito da Reuters, che il satellite che fornisce i collegamenti via internet appartenga a una società americana, la Viasat Inc., che – rileva Reuters – collabora strettamente con il Dipartimento della Difesa Usa.



Per quanto riguarda il rifornimento di armi, dobbiamo domandarci da dove arrivino la maggior parte delle armi che servono all’Ucraina per fronteggiare l’offensiva russa. Certamente da Varsavia, dalla quale fino a questo momento hanno, per esempio, ricevuto 17mila missili anticarro; naturalmente le armi ritenute più efficaci sono i missili anti-aerei, come gli Stinger, e le armi anticarro di provenienza britannica.

Un secondo fronte di collaborazione tra la Polonia e le forze europee che stanno contrastando l’offensiva russa si concretizza attraverso il servizio segreto polacco, l’Agencja Wywiadu, mediante la realizzazione di campi per addestrare le forze ucraine e l’utilizzo di droni turchi Bayraktar TB-2.

Del resto, non è un caso se proprio qualche giorno fa la Russia ha lanciato un chiaro avvertimento alla Polonia con un attacco missilistico multiplo contro la base militare ucraina di Yavoriv, che si trova a meno di 15 miglia dal confine con la Polonia. Qual è infatti il significato di questo attacco dal punto vista politico e strategico? È presto detto: non solo le forze russe sono in grado di colpire il limite occidentale dell’Ucraina, ma possono travalicare questi confini fino a colpire obiettivi della Nato. Non dimentichiamoci, infatti, che proprio la vicepresidente degli Stati Uniti, Kamala Harris, ha annunciato alla fine della scorsa settimana che due batterie missilistiche Patriot statunitensi erano state spostate in Polonia, di stanza a Rzeszow. Fonti militari britanniche affermano che un sistema simile, lo Sky Sabre a medio raggio, già nel paese dopo recenti esercitazioni, potrebbe essere posizionato per rafforzare le difese polacche.

A proposito della Polonia, non dimentichiamoci che esiste un legame di ferro tra l’intelligence polacca e la Cia, soprattutto per quanto riguarda le detenzioni arbitrarie dei terroristi.

Infine, all’interno di questa vasta coalizione, bisogna individuare delle differenze, come mostra, ad esempio, il ruolo della Romania, che svolge un compito determinante di deterrenza anche e soprattutto sul fronte del contenimento di una eventuale offensiva russa nel Mar Nero.

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