Quali sono le ultime novità che provengono dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea in merito alla guerra Russia-Ucraina? Come sappiamo il 20 luglio il segretario alla Difesa americano ha reso noto che gli Stati Uniti intendono incrementare l’aiuto militare fornendo quattro nuovi sistemi missilistici di artiglieria ad alta mobilità (in acronimo Himars); in secondo luogo proprio recentemente William Burns ha sottolineato che prosegue in modo efficace la collaborazione tra la Cia e i servizi di sicurezza ucraini (non dimentichiamoci che almeno a partire dal 2014 la Cia ha addestrato ufficiali dell’intelligence ucraina ma anche truppe di élite).
Ma questa collaborazione ha naturalmente un limite: la Cia infatti non è in grado di dare un addestramento adeguato all’Ucraina nel settore delle armi pesanti e proprio per questo la presenza del Pentagono è indispensabile. L’addestramento in questo senso viene fornito dall’Army Special Operations Command (Usasoc) che ha realizzato una cellula internazionale di cui fanno parte 20 paesi tra i quali Polonia, Gran Bretagna, Germania, Francia e gli Stati baltici. Naturalmente anche le forze speciali presenti in diversi Paesi Nato e che operano proprio sul territorio ucraino danno consulenza e addestramento alle forze armate ucraine.
Per quanto riguarda l’Unione Europea esistono novità significative determinate dalla guerra attualmente in corso tra la Russia e l’Ucraina. Ci riferiamo al fatto che nel mese di settembre Lutz Gullner, responsabile delle comunicazioni strategiche presso il Servizio europeo per l’azione esterna (Seae), dovrebbe avere un incontro con il suo omologo francese, Gabriel Ferriol, che coordina l’agenzia anti-disinformazione francese Viginum (Gullner è anche coordinatore della East StratCom Task Force, che monitora la guerra di informazione straniera per l’Ue tramite il sito web EUvsDisinfo) per realizzare una vera agenzia europea incaricata di combattere la disinformazione.
Essa sarebbe in grado di influenzare in modo rilevante tutte le politiche pubbliche legate alla disinformazione presenti in Europa e si dovrebbe coordinare in modo sinergico con le agenzie locali europee.
Indubbiamente questo permetterebbe all’Ue di avere una maggiore coesione, ma nello stesso tempo realizzare un obiettivo così ambizioso e pienamente legittimo richiederebbe una collaborazione effettiva e non solo formale. Un passo positivo in questa direzione è stato fatto da Gullner che ha ricevuto l’approvazione da parte dell’Alto rappresentante dell’Ue. Infatti questa proposta è stata inclusa nella relazione della commissione speciale per le interferenze estere che è stata adottata ufficialmente dal parlamento europeo a marzo.
Ovvio che un’agenzia di questo genere comporti una pletora di impegni burocratici molto rilevanti: esiste infatti molto malumore fra alcuni deputati al Parlamento europeo in merito a questa agenzia la cui realizzazione potrebbe avvenire solo dopo diversi anni di discussioni ampie e approfondite e non solo solo sul suo statuto, ma anche sui precisi limiti che non può né deve oltrepassare, considerando che la legislazione dei Paesi europei è diversa e complessa.
Proprio per questo alcuni deputati europei preferiscono aumentare i finanziamenti nei confronti della East StratCom che è già di 11,1 milioni di euro.
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