Come ricorda, il giornalista americano Vincent Bevins nel saggio: Il metodo Giacarta. La crociata anticomunista di Washington e il programma di omicidi di massa che hanno plasmato il nostro mondo (Einaudi 2021) negli anni del secondo dopoguerra gli Usa furono trasformati in una vera e propria fortezza anticomunista globale e proprio per questo decisero di investire risorse considerevoli in favore dell’anticomunismo, fino a quando non divennero il riferimento e la fonte di legittimazione di tutti i movimenti anticomunisti a livello globale. Uno dei presupposti sul quale si fondò la lotta all’anticomunismo fu espresso in maniera molto esplicita nel 1946 da Joe Kennedy che ebbe modo di affermare che la politica era come la guerra e per vincerla ci volevano tre cose: la prima erano i soldi, la seconda erano i soldi e la terza erano ancora i soldi.
Uno degli uomini chiave in questa lotta fu Franck Wisner che nel settembre del 1944 era andato in Romania a dirigere la sezione dell’Office of Strategic service. Per contrastare il comunismo assunse il controllo di una nuova istituzione e cioè l’ufficio di coordinamento politico chiamato (Opc). Ed è all’interno di questo istituto che si sono gettate le basi della Stay Behind in Europa. In Germania la Cia non ebbe alcun problema a reclutare ex nazisti purché fossero di provata fede anticomunista; fra i reclutati vi erano anche i fuggiaschi ucraini che vennero paracadutati in territorio comunista per fomentare sovversione contro i russi, ma nessuno di loro sopravvisse anche grazie alla talpa Kim Philby.
Nel 1951 Franck Wisner divenne vicedirettore della programmazione all’interno della Cia, il che significa che era a capo delle operazioni clandestine per contrastare il comunismo. Accanto ai fratelli Dulles e a James Jesus Angleton due istituti di istruzione americane svolsero un ruolo certamente importante nella formazione dei quadri dirigenti della futura Cia e cioè Yale e la Groton School. Tra le prime operazioni in funzione anticomunista vi fu quella del1952 denominata operazione Ajax, con la quale venne destabilizzato il regime iraniano grazie al contributo determinante del direttore della Cia Allen Dulles, di Franck Wisner e del nipote del presidente Theodore Roosevelt e cioè Kermit Roosevelt. Vennero pagati i giornalisti perché diffamassero il leader di Teheran, usarono la criminalità organizzata perché fingessero di essere comunisti attaccando una moschea.
Insomma la Cia ebbe modo di sperimentare in Iran strategie e tattiche che si riveleranno poi molto importanti per contrastare il comunismo a livello globale sia in Asia, sia in Medio oriente che in Africa. Ma queste strategie e queste tattiche erano speculari a quelle portate avanti dall’ Urss e presentano molte analogie con quelle che verranno poi portate avanti dalla Francia, ma soprattutto erano a tutti gli effetti assimilabili a un modus operandi che trova riscontro solo in quello della criminalità organizzata.
Nel 1954 la Cia destabilizzò il governo delle Filippine. Accanto a operazioni di sostegno ai ribelli pose in essere operazioni di carattere psicologico come quella secondo la quale vi fosse in circolazione nelle Filippine un vampiro il cui scopo era quello di uccidere gli uomini malvagi. Per dimostrare l’esistenza di questo vampiro gli uomini della Cia catturarono un ribelle comunista che avevano già ucciso, gli fecero due buchi nel collo, dissanguandolo e lasciandolo per strada. Superfluo osservare che le aziende americane trassero grandissimo beneficio dalla destabilizzazione delle Filippine. In Guatemala il governo americano cercò di attuare ben tre colpi di Stato e alla fine riuscì nel suo intento dopo aver promosso una campagna stampa in America favorita da riviste prestigiose come Time e Newsweek.
Grazie al colpo di Stato venne liquidato Jacopo Arbenz e al suo posto salì Castillo Armas. Nei suoi primi mesi di governo istituì il giorno dell’anticomunismo e fece fuori 4000 sostenitori del suo predecessore con il sostegno americano. Il New York Times appoggiò le manovre americane soprattutto perché il direttore della Cia Allen Dulles ebbe un colloquio per così dire franco e amichevole col direttore del Times e cioè con Arthur Sulzberger. Qualsiasi inchiesta neutrale venne bloccata sul nascere. Esistevano oggettivamente le ragioni perché il Guatemala rappresentasse un pericolo per l’affermazione del comunismo? No. La ragione per la quale fu destabilizzato il Guatemala oltre che favorire le aziende americane (e fra queste la United Fruit Company) fu quella di evitare l’infezione comunista. E non è certo una coincidenza il fatto che i fratelli Dulles avessero lavorato alla United Fruit Company presente sia in Iran che in Guatemala.
Nel 1970 gli Stati Uniti organizzarono un colpo di Stato per deporre il principe Sihanouk in Cambogia e mettere al suo posto Lon Nol, un generale che svolse un ruolo simile a Suharto in Indonesia. Durante il dominio del generale cambogiano gli Stati Uniti proseguirono a bombardare il Paese in modo indiscriminato uccidendo centinaia di migliaia di persone nel tentativo di impedire ai comunisti vietnamiti di muoversi nelle campagne. Dalle ricerche fatte dai giornalisti indipendenti sappiamo oggi che gli Stati Uniti sganciarono sulla Cambogia tre volte il quantitativo di bombe che furono gettate sul Giappone durante la seconda guerra mondiale.
(1 – continua)
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