La stampa internazionale ha dato ampio spazio alle implicazioni che la visita a Taiwan della deputata americana Nancy Pelosi avrebbe determinato. Ma ha omesso di ricordare come la deputata americana abbia contribuito – forse molto più di tanti suoi colleghi deputati – a consolidare la politica delle porte girevoli, come rivelato dal sito web OpenSecrets.org, che ha identificato 41 dei suoi ex aiutanti che hanno attraversato la porta girevole per diventare lobbisti.



Ma certamente non sono i soli, come dimostra la presenza di altri lobbisti rilevanti. Carolyn Bartholomew, ex capo dello staff, consigliere, direttore legislativo e consigliere di politica estera di Pelosi, è un commissario della Commissione di revisione economica e di sicurezza Usa-Cina (Uscc), che presenta una relazione annuale al Congresso sui legami commerciali ed economici bilaterali tra i due Paesi e offre raccomandazioni politiche. Nadeam Elshami ha rappresentato la Sud Corea e l’Egitto, ma rappresenta anche una serie di importanti aziende farmaceutiche che si oppongono alla regolamentazione o ai controlli sui prezzi dei farmaci; in più, fa parte pure di Atlas Power Holdings, una società di private equity con interessi in criptovaluta.



Un altro interessante protagonista è certamente Arshi Siddiqui, ex consulente politico senior di Pelosi. Ha rappresentato il Private Equity Growth Capital Council, un’associazione commerciale per gli hedge fund che cerca tasse più basse sui ricchi. L’anno scorso ha lavorato per la Business Roundtable per fare pressioni contro gli aumenti delle tasse di Biden sulle società. Richard Meltzer ha lavorato per Ernst & Young tra il 2005 e il 2006 prima di lavorare brevemente per Pelosi durante l’ultimo anno. È tornato a Ernst & Young per due anni e ha fatto pressioni per clienti come Citigroup e General Electric. Nel 2009 è tornato nell’ufficio di Pelosi, dove da allora è stato direttore politico.



Michael Sheehy, consigliere per la sicurezza nazionale di Pelosi dal 2003 al 2009, ha lavorato per Boeing, General Dynamics e Honeywell. Ma anche Cindy Jimenez, consulente senior di Pelosi, ha fatto pressioni per United Technologies e Raytheon Technologies. Michael Long ha lavorato per Pelosi per 14 anni come consulente senior e ha lavorato per numerosi appaltatori della difesa e la National Rifle Association. Long ha contribuito a promuovere il programma F35 per Raytheon Technologies.

Abbiamo poi Jennifer Crider, che ha lavorato come suo direttore politico e poi ha lavorato per il comitato per la campagna del Congresso democratico, che raccoglie fondi per i democratici della Camera. Adesso lavora per Google che è un importante donatore per Pelosi.

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